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San Giovanni Isauro Monaco

Festa: 18 aprile

Monaco, discepolo di San Gregorio Decapolita, difese strenuamente le sacre immagini sotto l'imperatore Leone l'Armeno. Nato in Isauria (VII secolo), si formò con San Gregorio Decapolita. Difese le icone contro l'iconoclastia di Leone l'Armeno, subendo esilio e persecuzioni. Morì in esilio verso l'820.

Martirologio Romano: Nello stesso luogo, san Giovanni Isauro, monaco, che fu discepolo di san Gregorio Decapolita e lottò strenuamente sotto l’imperatore Leone l’Armeno in difesa delle sacre immagini.


San Giovanni Isauro, monaco e strenuo difensore delle sacre immagini, è venerato dalla Chiesa il 18 aprile. La sua vita emerge dai frammenti di agiografie e dal Martirologio Romano, offrendoci uno spaccato della sua fede e del suo impegno nella difesa della tradizione iconografica cristiana.

Le origini e la formazione
Le informazioni sulle sue origini sono scarne. Sappiamo che era un monaco, presumibilmente nato in Isauria, una regione dell'Asia Minore, nel VII secolo. La sua formazione spirituale avvenne sotto la guida di san Gregorio Decapolita, un monaco e teologo di grande fama, noto per la sua strenua difesa delle icone.

Il contesto storico
Il periodo in cui visse San Giovanni Isauro fu segnato da un acceso dibattito teologico sull'uso delle immagini sacre. L'imperatore Leone l'Armeno (813-820) era un iconoclasta, ovvero un avversario del culto delle immagini, e nel 815 promulgò un editto che ne ordinava la distruzione.

La difesa delle icone
Giovanni Isauro si oppose con fermezza all'iconoclastia, diventando uno dei più strenui difensori delle sacre immagini. Insieme ad altri monaci e teologi, egli sostenne la legittimità del culto delle icone, basandosi sulla tradizione della Chiesa e sulla loro funzione didattica e di venerazione.

Le persecuzioni e l'esilio
La sua resistenza all'iconoclastia gli costò l'esilio e la persecuzione. Fu costretto a lasciare il suo monastero e a vagare per l'Asia Minore, subendo ingiurie e sofferenze.

La morte e la venerazione
La data e il luogo della sua morte sono incerti. Secondo alcune fonti, morì in esilio verso l'820. La sua memoria fu venerata fin dai tempi antichi e il suo nome fu inserito nel Martirologio Romano.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-11

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