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Sant' Anastasio di Antiochia Vescovo e martire
Festa:
20 aprile
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† 609
Nel 599, morto Anastasio il Vecchio, Anastasio gli succedette nella sede di Antiochia e, immediatamente, dando notizia a Gregorio Magno della sua elezione, protestò la sua adesione alla fede ortodossa. Nella sua rispostail papa, pur rallegrandosi dell'ortodossia di Anastasio, lo spronò a iniziare fruttuosamente il suo patriarcato, stroncando le pratiche simoniache piuttosto diffuse nella città. Quando nel 609 l'imperatore Foca tentò di convertire forzosamente i Giudei, questi si ribellarono e, essendo riusciti ad imporsi in alcune città, tra cui Antiochia, si abbandonarono a sanguinose rappresaglie, durante le quali fu ucciso anche Anastasio. Questi, infatti, dopo essere stato trascinato in catene per tutta la città e aver subito mutilazioni fu gettato nel fuoco.
Martirologio Romano: Ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, sant’Anastasio, vescovo e martire, che, sotto l’impero di Foca, fu crudelmente ucciso da sicari.
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Nel 599, alla morte di Anastasio il Vecchio, Anastasio il Giovane gli succedette sulla sede patriarcale di Antiochia. In una lettera a papa Gregorio Magno, egli si affrettò a professare la sua adesione all'ortodossia, auspicando un proficuo inizio del suo ministero.
La lotta contro la simonia e l'invasione dei Persiani
Gregorio Magno, pur lodando la fede di Anastasio, lo esortò a contrastare la simonia, pratica diffusa nella città. Il patriarca si impegnò a fondo in questa battaglia, scontrandosi con la resistenza di alcuni vescovi. Nel 602, l'invasione persiana sconvolse la regione, costringendo Anastasio a rifugiarsi a Costantinopoli.
Il martirio sotto Foca
Nel 609, l'imperatore Foca ordinò la conversione forzata degli ebrei. La rivolta di questi ultimi portò al caos in diverse città, tra cui Antiochia. Nel corso delle sanguinose rappresaglie che seguirono, Anastasio fu catturato e sottoposto a un martirio cruento: trascinato in catene per la città, mutilato e infine gettato nel fuoco.
Fonti e memoria
Gregorio Magno testimonia la traduzione in greco da parte di Anastasio del suo Liber regulae pastoralis, traduzione purtroppo andata perduta. In Oriente il patriarca non è venerato, mentre il suo nome è stato inserito nell'elenco del Baronio alla data del 21 dicembre e ricordato nel Martirologio Romano al 20 aprile.
Autore: Franco Dieghi
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