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San Gregorio di Elvira Vescovo
Festa:
24 aprile
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† 393 circa
Vescovo di Illiberis (odierna Granada) e strenuo difensore del Concilio di Nicea, si distinse per la sua erudita personalità letteraria e dottrinale, come dimostrano i suoi scritti riscoperti in tempi recenti. Oppositore di Osio di Cordova e fervente sostenitore di Lucifero di Cagliari, egli divenne capo dei luciferiani dopo la morte di quest'ultimo, senza mai abiurare le sue posizioni. Le sue omelie, permeate da zelo pastorale e profonda pietà, insistono su temi spirituali e morali, con una particolare enfasi sulla devozione all'umanità di Cristo. La sua influenza si estese a scrittori successivi come Apringio di Beja, Isidoro di Siviglia e Beato di Liebana. La sua figura, rivalutata dopo gli studi di Batiffol e Wilmart, è commemorata nel Martirologio Romano il 24 aprile, data che compare già nel Calendario di Cordova del 961.
Martirologio Romano: A Elvira nella regione dell’Andalusia in Spagna, san Gregorio, vescovo, la cui opera intitolata ‘La fede’ è lodata da san Girolamo.
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È il primo vescovo conosciuto di Elvira (Illiberis) presso Granata; fu un grande difensore del concilio di Nicea e si espresse contro Osio di Cordova in occasione delle dispute sulle formule di Sirmio (357). Appoggiò poi decisamente Lucifero di Cagliari, dopo la cui morte divenne capo dei luciferiani (370-371); non ci sono documenti che attestino una sua successiva resipiscenza al riguardo. Sarebbe morto verso il 393.
La sua figura nella storia della patristica è stata molto valorizzata dopo le ricerche del Batiffol e del Wilmart, che scoprirono o identificarono i suoi scritti, spesso tramandati sotto diversi nomi.
Gregorio è uno scrittore di grande personalità letteraria e dottrinale e il suo influsso è chiaramente rintracciabile in scrittori posteriori come Apringio di Beja, sant'Isidoro di Siviglia, Beato di Liebàna, eccetera. Le sue omelie riflettono un grande zelo pastorale e una profonda pietà, che lo portano a insistere sui temi spirituali e morali; spicca in lui la devozione alla umanità di Cristo.
La sua festa appare per la prima volta nel Calendario di Cordova dei 961, e Usuardo, dopo il suo viaggio in Spagna, lo introdusse nel suo Martirologio; alla stessa data (24 aprile) è commemorato nel Martirologio Romano.
Autore: Justo Fernàndez Alonso
Fonte:
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