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Sant' Erminio Martire, venerato a Perugia
Festa:
24 aprile
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Mons. Marc'Antonio Oddi, vicegerente di Roma e poi vescovo di Perugia, donò al fratello Giacomo, arcidiacono del capitolo di quella cattedrale, due "corpi santi" tratti dalle catacombe romane: uno si diceva essere quello della martire Agnesia e fu donato al capitolo, I'altro, quello di Erminio, fu posto nella chiesa di S. Benedetto fuori le mura, oggí officiata dalle Clarisse. Il corpo di Erminio fu trasferito nella predetta chiesa il 23 aprile 1662, con grande pompa e sfarzosa processione il cui racconto si trova in un ms. della Biblioteca comunale di Perugia e fu posto sotto l'altare maggiore in "una urna di legno intagliato e dorato". Il Lanzoni riferisce che nella suddetta chiesa " trovasi l'iscrizione: Hermirzius plumbatis coesus, con la corona, con la palma e con lo stesso monogramma alla destra", ma aggiunge che essa è spuria; e certamente lo è, perché dalla relazione della traslazione del corpo di Erminio a Perugia si deduce chiaramente che essa fu preparata proprio per quella occasione. Trattandosi di un " corpo santo", non si possono avere notizie né sulla personalità, né sul martirio di Erminio; tuttavia Clemente XIII (1753-69) concesse l'indulto di celebrare in suo onore la Messa votiva e la festa è tuttora celebrata il 24 aprile.
Etimologia: Erminio = armeno, dal latino
Emblema: Palma
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Le spoglie di Sant'Erminio, martire cristiano, giunsero a Perugia nel 1662 per volere di Mons. Marc'Antonio Oddi, vicegerente di Roma e poi vescovo della città. Donò al fratello Giacomo, arcidiacono del capitolo della cattedrale perugina, due "corpi santi" tratti dalle catacombe romane: uno, identificato come la martire Agnese, fu destinato al capitolo, mentre l'altro, quello di Sant'Erminio, trovò collocazione nella chiesa di San Benedetto fuori le mura, oggi officiata dalle Clarisse.
Il 23 aprile 1662, il corpo di Sant'Erminio fu trasferito nella suddetta chiesa con grande pompa e sfarzosa processione, di cui si conserva un dettagliato resoconto in un manoscritto della Biblioteca comunale di Perugia (Ms. 1859, ff. 4-31). La sua ultima dimora fu l'altare maggiore, custodito in "una urna di legno intagliato e dorato".
Non disponiamo di informazioni specifiche sulla vita e il martirio di Sant'Erminio, data la natura di "corpo santo" delle sue reliquie. Le catacombe romane, da cui provengono, restituiscono spoglie di cristiani perseguitati, ma spesso la loro identità e le circostanze del loro martirio rimangono avvolte nel mistero.
Nonostante la mancanza di dettagli storici, la devozione a Sant'Erminio si è radicata a Perugia. Papa Clemente XIII (1753-169) concesse l'indulto di celebrare in suo onore la Messa votiva, fissando la sua festa liturgica il 24 aprile, data che ancora oggi ne commemora il martirio e la memoria.
Nella chiesa di San Benedetto fuori le mura, si trova un'iscrizione che recita: "Hermirzius plumbatis coesus", accompagnata da corona, palma e monogramma. Tuttavia, studi condotti da Lanzoni e altri studiosi hanno dimostrato che tale iscrizione è apocrifa, ossia non coeva al santo e creata ad hoc per la traslazione delle reliquie nel 1662.
Autore: Franco Dieghi
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