San Vilfrido di York Vescovo

Festa: 24 aprile

634 - 24 aprile 709

Uomo di nobile lignaggio northumbriano e di profonda erudizione, nato intorno al 634, si distinse per l'instancabile opera di riforma della Chiesa anglosassone, in linea con i dettami del Concilio di Trento. Consacrato vescovo di York nel 664, egli profuse il suo zelo apostolico nella predicazione, nella fondazione di monasteri e nell'introduzione della regola benedettina, incontrando l'opposizione di alcuni esponenti del clero che resistevano alle innovazioni. I contrasti lo condussero ad esiliare più volte, durante i quali si recò a Roma per ottenere il sostegno del papa, che ne confermò la legittimità e l'autorità. Nel 705, finalmente reintegrato nella sua sede episcopale, Vilfrido poté dedicarsi alla cura del gregge fino alla sua morte, avvenuta il 24 aprile 709 a Ripon, dove aveva trascorso gli anni della sua giovinezza monastica.

Martirologio Romano: A York nella Northumbria, in Inghilterra, san Vilfrido, vescovo, che esercitò per quarantacinque anni con grande impegno il suo ministero e, costretto ripetutamente a cedere ad altri la sua sede, terminò in pace i suoi giorni tra i monaci di Ripon, dei quali era stato abate.

Vilfrido nacque intorno al 634 in una famiglia nobile della Northumbria. Ricevette un'educazione eccellente, prima in patria e poi a Canterbury, sotto la guida di San Teodoro di Tarso. In questo ambiente, Vilfrido si familiarizzò con la tradizione romana e con la regola benedettina, che influenzarono profondamente la sua spiritualità e il suo stile di vita.
Nel 664, Vilfrido fu consacrato vescovo di York. Il suo episcopato fu segnato da un'intensa attività pastorale e missionaria. Vilfrido si dedicò alla predicazione del Vangelo, alla fondazione di monasteri e alla riforma della Chiesa anglosassone, in linea con i dettami del Concilio di Trento.
L'impegno di Vilfrido per la riforma lo portò a scontrarsi con alcuni esponenti del clero anglosassone, che resistevano all'introduzione di nuove pratiche e discipline. Le controversie sfociarono in diversi esili, durante i quali Vilfrido si recò a Roma per cercare il sostegno del papa. In ogni occasione, Vilfrido ottenne la conferma della sua legittimità e il riconoscimento della sua autorità.
Nonostante le avversità, Vilfrido non abbandonò mai la sua missione. Nel 705, dopo un ultimo esilio, fu reintegrato nella sua sede episcopale e poté trascorrere gli ultimi anni in pace, dedicandosi alla cura del suo gregge. Morì il 24 aprile 709 a Ripon, dove era stato monaco e abate.

Autore: Franco Dieghi