Santi Guglielmo e Pellegrino Eremiti, venerati a Foggia

Festa: 26 aprile

XII sec.

Esiste una Vita di Guglielmo e Pellegrino breve, mutila, priva di dati cronologici. Secondo questo racconto, Guglielmo di Antiochia di Siria si portò in pellegrinaggio a Gerusalemme insieme col figlio Pellegrino che rimase nella città per assistere i malati nell'ospedale. In seguito il padre, che era venuto a cercarlo, cadde malato e fu accolto nell'ospedale dove era Pellegrino guarito, ambedue tornarono ad Antiochia dove vendettero i loro beni e insieme raggiunsero il territorio di Foggia dove vissero come eremiti. Dopo la morte furono venerati come patroni della città e nel 1630 fu fatta una ricognizione delle reliquie. Sarebbero vissuti nel secolo XII, se l'iscrizione riportata in Acta SS. Aprilis fosse autentica. Il nome Guglielmo è di origine germanica, quindi è probabile che i due santi siano nati dopo il 1100 quando Antiochia fu occupata dai Latini.

Martirologio Romano: A Foggia, santi Guglielmo e Pellegrino, eremiti.

Secondo la tradizione, Guglielmo e Pellegrino erano originari di Antiochia di Siria. Guglielmo, padre di Pellegrino, era un uomo benestante. Il figlio, fin dalla giovane età, manifestò una profonda devozione religiosa. Decise di intraprendere un pellegrinaggio a Gerusalemme, dove si dedicò all'assistenza dei malati in un ospedale. In seguito, Guglielmo raggiunse il figlio in Terra Santa per accudirlo durante una malattia. Entrambi, guariti e rinsaldati nella fede, decisero di vendere i loro beni e di condurre una vita eremitica.
Dopo un viaggio per mare, Guglielmo e Pellegrino giunsero nel territorio di Foggia, dove si stabilirono come eremiti. La loro scelta di vita austera e dedita alla preghiera li rese presto noti e stimati nella comunità locale. La fama della loro santità si diffuse rapidamente, attirando molti fedeli che desideravano ricevere la loro benedizione e i loro consigli spirituali.
Guglielmo e Pellegrino morirono insieme a Foggia il 26 aprile, presumibilmente nel XII secolo. La data precisa rimane incerta, sebbene l'iscrizione riportata negli Acta SS. Aprilis suggerisca questo periodo. La loro santità fu riconosciuta dalla Chiesa cattolica e i due eremiti divennero i patroni di Foggia. Nel 1630 le loro reliquie furono oggetto di una ricognizione ufficiale e sono attualmente conservate in un'urna nella Cattedrale di Foggia.

Autore: Franco Dieghi