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San Felice di Siviglia Martire
Festa:
2 maggio
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IV sec.
Secondo la leggenda sarebbe stato arcidiacono di Toledo, ed insieme col suo vescovo Melanzio sarebbe intervenuto al concilio di Elvira (Illiberitan. ca. il 300), dove i Padri gli avrebbero affidato la redazione dei canoni; in seguito, inviato da Melanzio al vescovo Sabino di Siviglia per una grave questione, fu arrestato per ordine di Daciano e, per la sua costanza nella fede, flagellato a morte. E' ricordato nei calendari dei secc. VI, X, XI. Il Breviario mozarabico lo commemora il 2 maggio con Ufficio proprio e la diocesi di Siviglia ne celebra la festa alla stessa data, alla quale è ricordato anche dal Martirologio Romano.
Martirologio Romano: A Siviglia nell’Andalusia in Spagna, san Felice, diacono e martire.
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L'epoca precisa in cui visse San Felice è incerta. La leggenda lo identifica come arcidiacono di Toledo e lo colloca all'epoca del Concilio di Elvira (Illiberitano), databile intorno al 300 d.C. Secondo questa tradizione, Felice avrebbe partecipato al concilio al fianco del vescovo Melanzio e gli sarebbe stato affidato il compito di redigere i canoni. In seguito, inviato da Melanzio a Siviglia per una questione di grave importanza, sarebbe stato arrestato per ordine del prefetto Daciano e flagellato a morte per la sua incrollabile fede.
La memoria di San Felice è attestata fin dai primi secoli cristiani. Il suo nome compare nei calendari dei secoli VI, X e XI. Il Breviario mozarabico lo commemora il 2 maggio con un Ufficio proprio, mentre la diocesi di Siviglia ne celebra la festa alla stessa data, in linea con il Martirologio Romano.
Non esistono atti autentici del martirio di San Felice. La sua storia è tramandata da una leggenda agiografica, la quale narra che, durante il suo soggiorno a Siviglia, Felice si distinse per la sua predicazione eloquente e per la sua zelante attività missionaria. La sua fede incrollabile e il suo fervore apostolico attirarono l'ira del prefetto Daciano, che lo fece arrestare e sottoporre a un brutale flagello. Felice, nonostante le sofferenze atroci, perseverò nella sua fede e spirò tra atroci sofferenze.
San Felice è venerato come martire dalla Chiesa cattolica. La sua memoria liturgica ricorre il 2 maggio. La diocesi di Siviglia lo considera suo patrono secondario e lo celebra con particolare solennità.
Autore: Isidoro da Villapadierna
Fonte:
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