Fiandre, 940 circa - Fohorst, 1010 circa
Indicato di volta in volta come conte di Brabante, o di Huy, o di Lovanio, appartenne a una nobile famiglia delle Fiandre, e fu uno degli amici e dei sostenitori più leali dell'imperatore Ottone III. Grandemente stimato per la sua onestà e saggezza, si adoperò a liberare il paese dai briganti che l'infestavano. Nel 992 la moglie di Ansfrido, santa Ilsunda, fondò il monastero di Thorn e vi si ritirò con la figlia Benedetta: fu probabilmente allora che Ansfrido, donato al vescovo di Liegi il suo contado, ricevette la tonsura. Nel 994, alla morte di Baldovino, Ottone III forzò Ansfrido a succedergli sul seggio episcopale di Utrecht. L'imperatore fu anche largo di donativi alla diocesi, come anche il suo successore Enrico II, di cui, anzi, Ansfrido fu uno dei più ascoltati consiglieri. Divenuto cieco, nel 1006 si ritirò nel monastero di Fohorst, più tardi chiamato Heiligenberg (Monte Santo), che egli stesso aveva fondato, e si sottopose alla regola di san Benedetto. Morì verso il 1010, e il suo corpo fu sepolto prima nel monastero e poi nel 1050 fu traslato nella cattedrale di San Paolo ad Utrecht.
Martirologio Romano: Nel monastero di Fohorst nelle Fiandre, nel territorio dell’odierno Belgio, transito di sant’Ansfrido, vescovo di Utrecht, che, colpito da cecità, si ritirò in questo luogo.
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Ansfrido nacque intorno al 940 da una nobile famiglia delle Fiandre. Le sue origini gli permisero di ricevere un'educazione raffinata e di accedere alla corte imperiale. In giovane età si distinse per le sue doti di abile condottiero e uomo di governo, divenendo conte di Brabante, Huy e Lovanio. La sua fama di uomo saggio e integerrimo giunse all'orecchio dell'imperatore Ottone III, che lo volle al suo fianco come consigliere e amico fidato.
Nel 994, alla morte del vescovo Baldovino, Ottone III impose ad Ansfrido la carica di vescovo di Utrecht. Pur non essendo un religioso, Ansfrido accettò con umiltà e obbedienza il nuovo ruolo, consapevole della sua responsabilità di guida spirituale del popolo. Il suo episcopato fu caratterizzato da un intenso impegno pastorale e da una profonda attenzione alle esigenze della diocesi. Si adoperò per riformare il clero, promuovere la disciplina ecclesiastica e diffondere la fede tra i pagani.
Oltre al suo ruolo episcopale, Ansfrido continuò a svolgere un ruolo di primo piano nella politica imperiale. Fu consigliere fidato sia di Ottone III che del suo successore Enrico II. La sua saggezza e il suo acume politico contribuirono a consolidare il potere imperiale e a promuovere la pace e la prosperità nel regno.
Nel 1006, Ansfrido fu colpito da cecità. In seguito a questo evento, si ritirò nel monastero di Fohorst (successivamente chiamato Heiligenberg), che egli stesso aveva fondato. In questo luogo, egli trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla preghiera e alla meditazione. Morì intorno al 1010 e il suo corpo fu sepolto prima nel monastero e poi, nel 1050, traslato nella cattedrale di San Paolo ad Utrecht.
Sant'Ansfrido è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. La sua festa liturgica si celebra il 3 maggio.
Autore: Franco Dieghi
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