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San Brittone di Treviri Vescovo
Festa:
5 maggio
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† 386
Succeduto a san Bonoso sul seggio episcopale di Treviri nel 373, presenziò al concilio dell'episcopato della Gallia a Valenza il 12 luglio 374 e nel 382 a quello di Roma, radunato dal papa Damaso. Nella lettera sinodale sottoscrisse per terzo, subito dopo il papa e santAmbrogio, vescovo di Milano, come primate di fatto, se non di diritto, della Gallia. In quello stesso anno o nel seguente diede ospitalità a Itacio di Ossonova, fatto cacciare dalla Spagna dai priscillianisti, e indusse anche il prefetto del pretorio Gregorio ad agire contro quegli eretici. Non sappiamo se e quanto, assieme a Itacio, abbia influito sulla condanna a morte di Priscilliano e dei suoi compagni, avvenuta a Treviri nel 385. Brittone morì in quello stesso anno o l'anno dopo: nel 386, comunque, san Martino di Tours andò a Treviri per assistere all'ordinazione del successore.
Martirologio Romano: A Treviri nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, san Brittóne, vescovo, che difese il suo gregge dall’eresia priscillianista, ma invano tentò insieme ai santi Ambrogio di Milano e Martino di Tours di opporsi alla ferocia di coloro che vollero la morte di Priscilliano e dei suoi seguaci.
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San Brittone, vescovo di Treviri dal 373 al 386, è ricordato per la sua difesa della fede cattolica contro l'eresia priscillianista e per il suo impegno nella cura pastorale del suo gregge.
Brittone succedette a San Bonoso sulla cattedra episcopale di Treviri in un periodo turbolento per la Chiesa. L'eresia priscillianista, che mescolava elementi cristiani con dottrine gnostiche e manichee, stava guadagnando terreno in Gallia e in Spagna. Brittone si oppose con fermezza a questa eresia, scrivendo contro di essa e predicando contro i suoi errori.
Nel 374, Brittone partecipò al concilio di Valenza, in cui i vescovi della Gallia condannarono il priscillianismo. In seguito, si recò a Roma per il concilio del 382, convocato da Papa Damaso I per discutere di diverse questioni ecclesiastiche, tra cui il priscillianismo. Brittone sottoscrisse la lettera sinodale del concilio, confermando la sua condanna dell'eresia.
Brittone si adoperò anche per aiutare i cristiani perseguitati dai priscillianisti. Nel 382, offrì ospitalità a Itacio di Ossonova, vescovo spagnolo che era stato cacciato dalla sua diocesi dai priscillianisti. Brittone convinse anche il prefetto del pretorio Gregorio a prendere provvedimenti contro gli eretici.
Tuttavia, Brittone non riuscì a impedire la condanna a morte di Priscilliano e dei suoi seguaci, che furono giustiziati a Treviri nel 385. Brittone morì l'anno successivo, nel 386, o poco dopo.
San Brittone è venerato come santo nella diocesi di Treviri e la sua memoria liturgica ricorre il 5 maggio.
Autore: Franco Dieghi
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