† 515 circa
Lo storico Flodoardo narra la vita di San Gibriano, un presbitero irlandese che, pellegrino per amore di Cristo, giunse nella regione di Châlons-sur-Marne con i suoi sei fratelli e le sue tre sorelle. Stabilitosi ora a Coolus ora a Coole, condusse una vita sobria, giusta e pia, operando miracoli che attirarono devozione dopo la sua morte. La sua tomba divenne un oratorio, poi distrutto durante le invasioni normanne, con le reliquie del santo disperse durante la Rivoluzione. Culto e venerazione di San Gibriano si diffusero in diverse parrocchie della diocesi di Châlons, con il villaggio di Saint-Gibrien a lui dedicato. La sua fama raggiunse anche Essey-et-Maizerais, Gironcourt e il luogo detto Moncourt, con una tradizione tardiva che narra il suo martirio a Marsal.
Martirologio Romano: Nel territorio di Châlons in Francia, san Gibriano, sacerdote, che, venuto dall’Irlanda, fu pellegrino per Cristo in Francia.
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Lo storico Flodoardo (894-966) di cui si conosce il valore documentario, racconta che, al tempo di Folco, arcivescovo di Reims (882-900), furono trasportate a Saint-Rémi di Reims, «membra san Gibriani a pago Catalaunensi, ubi peregrinatus fuisse noscitur et humatus». Si era all’epoca in cui potenti baluardi davano a Reims una rara sicurezza. Flodoardo aggiunge che Gibriano (lat. Gibrianus; fr. Gibrien), originario dell’Irlanda, era venuto «peregrinationis ob amorem Chris gratia», a cercare una dimora sulla Marna; aveva con sé i suoi sei fratelli, Hélain, Trésain, Germain, Veran, Abran e Pétran, e le sue sorelle, Francle, Promptie e Possenne.
«Il santo prete» Gibriano si fermò ora a Coolus, a qualche Kilometro a monte di Chàlons-sur-Marne, ora a Coole, venticinque kilometri a sud; qui, durante un certo numero di anni, «sobrie, iuste et pie vivens, usque ad exitum vitae bonum studuit certamen certare». Morì verso l’inizio del secolo VI; sulla sua tomba fu costruito un oratorio reso illustre dai miracoli che fu, però, bruciato al tempo delle invasioni normanne, verso l’890, causando il trasferimento delle reliquie del santo, scomparse poi durante la Rivoluzione.
Gibriano figura nel Proprio di Chàlons il 7 maggio come i fratelli e le sorelle; Reims lo ha iscritto al 14 dello stesso mese. Alcune parrocchie di questa diocesi lo hanno per patrono, in particolare il villaggio chiamato Saint-Gibrien, cinque Kilometri a valle di Chàlons-sur-Marne.
Fu onorato anche a Essey-et-Maizerais (Meur-the-et-Moselle); i monaci di Siant-Rémi di Reims, chiamati da Stefano di Bar, vescovo di Metz (morto nel 1163), vi avevano portato una reliquia, perduta durante il primo conflitto mondiale. Anche la chiesa di Gironcourt (Vosgi, fra Neufchateau e Mirecourt) possiede una reliquia e il luogo detto Moncourt, nel comune di Sauvigny, a sud di Vaucouleurs (Meuse), ebbe una chiesa del secolo XIII dedicata a Gibriano.
Una tradizione tardiva vuole che egli lasciasse la regione di Chalons-sur-Marne per Essey-et-Maizerais, ossia Lindre-Haute, presso Dieuze (Moselle), la cui chiesa gli è dedicata; sarebbe stato martirizzato a Marsal, non lontano da là.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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