Maille, Francia, 6 dicembre 1752 - 13 maggio 1834
Nacque a Poitiers, nel villaggio di Saint-Pierre de Maillé nel 1752. Ordinato sacerdote, fu nominato prima vicario del villaggio di Haims, dove era parroco uno dei suoi zii paterni, poi a Saint-Phele de Maillé. Poco tempo dopo successe a un altro zio nella parrocchia di San Pietro di Maillé. Colpito e turbato dalla voce di un povero visse una conversione interiore. Durante la rivoluzione francese, avendo rifiutato il giuramento scismatico, fu parecchie volte sul punto di essere messo a morte. Privato del beneficio parrocchiale, e cacciato dal suolo francese, rifugiò in Spagna. Mentre la persecuzione infieriva ancora nella sua patria egli ritornò segretamente e si tenne nascosto celebrando i sacramenti per i fedeli. Ridata la pace alla Chiesa ritornò nella sua parrocchia in cui era tutto da rifare e là con gli esempi mirabili della sua santità acquistò il titolo di «Buon Padre». Durante questo tempo, per provvedere all'educazione cristiana delle fanciulle, specialmente delle più povere, fondò la congregazione delle Figlie della Croce, con Elisabetta Bichier. Nel 1820 il santo si dimise da parroco e si trasferì nella borgata di La Puye, dove era stabilita la Casa principale della nuova Congregazione. Morì nel 1834. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Puy-en-Vélay nella regione di Poitiers in Francia, sant’Andrea Uberto Fournet, sacerdote, che, parroco al tempo della rivoluzione francese, benché diffidato, confortò i fedeli nella fede; in seguito, restituita la pace alla Chiesa, fondò insieme a santa Elisabetta Bichier des Âges l’Istituto delle Figlie della Croce.
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Santità, giustizia, pietà. Queste tre virtù risplendono mirabilmente in S. Andrea Fournet. Egli nacque a Poitiers, nel villaggio di Saint-Pierre de Maillé l’anno 1752 da pii e agiati genitori. Giunto all’adolescenza, benché propenso per inclinazione naturale ai divertimenti, non mancò mai troppo al suo dovere. Toccato dalla grazia, risolse di consacrarsi a Dio.
Ordinato sacerdote, fu nominato prima vicario del villaggio di Haims, dove era parroco uno dei suoi zii paterni, poi a Saint-Phele de Maillé. Poco tempo dopo successe a un altro zio nella parrocchia di S. Pietro di Maillé.
Conduceva una vita virtuosa, ma comoda, con la madre e la sorella. All’improvviso fu fortemente turbato dalla voce di un povero: elevando da quel momento la sua anima a cose più eccelse, entrò generosamente nella via d’una vita più perfetta, adempiendo più santamente i suoi doveri di parroco, portando ogni cura agli interessi di Dio e delle anime.
Durante la rivoluzione francese, avendo rifiutato coraggiosamente il giuramento scismatico, fu parecchie volte sul punto di essere messo a morte. Privato del beneficio parrocchiale, e cacciato dal suolo francese, rifugiò in Spagna.
Mentre la persecuzione infieriva ancora nella sua patria egli ritornò segretamente e si tenne nascosto celebrando i Ss. Misteri, e sempre in segreto amministrando i Sacramenti ai fedeli. Ridata la pace alla Chiesa ritornò nella sua parrocchia in cui era tutto da rifare e là con gli esempi mirabili della sua santità si acquistò il titolo di “Buon Padre”. Durante questo tempo, per provvedere all’educazione cristiana delle fanciulle, specialmente delle più povere, si occupò della fondazione della congregazione delle Figlie della Croce, con il concorso di Santa Elisabetta Bichier des Âges (canonizzata il 6 luglio 1947).
Per meglio occuparsi ancora di tale opera, nel 1820 il Santo si dimise da parroco e si trasferì nella borgata di La Puye, dove era stabilita la Casa principale della nuova Congregazione.
La fortificò mediante sagge regole, molto atte a favorire ogni virtù nelle sue figlie spirituali, lasciando in retaggio al suo istituto, così benemerito per l’educazione cristiana delle giovani, lo spirito del suo zelo apostolico. Compiuta in tutto la volontà di Dio, si spense serenamente nell’anno 1834. Autore: Antonio Galuzzi
Nato a St-Pierre-de-Maillè (Francia) nel 1752, Andrea Uberto Fournet è un bambino irrequieto e, allo studio, preferisce il gioco. Non sa bene cosa farà da grande, di certo non il prete. I genitori, benestanti, lo mandano all’università, ma i libri non fanno per lui. Si veste all’ultima moda, va a cavallo, partecipa alle feste. La madre si accorge della vita dissipata del figlio e lo convince a raggiungere uno zio prete. Andrea l’ascolta e accade l’impensabile: il ragazzo matura la decisione di abbracciare la vita ecclesiastica.
Diventato sacerdote, assolve ai suoi compiti con diligenza, ma rimane attaccato alle comodità: vede il sacerdozio come un mestiere, non una missione. Un fatto, però, lo sconvolge, scuotendolo dal suo torpore. Un mendicante si presenta nella sua sala da pranzo e gli chiede l’elemosina. Andrea gli dà un pezzo di pane scusandosi di non avere altro. E il povero, disperato, risponde: «Ma come è possibile se la sua tavola è colma di argenteria?». Il rimprovero del povero colpisce il parroco che cambia radicalmente atteggiamento. Vende tutto quello che possiede e lo distribuisce agli indigenti. Quando non ha più nulla usa i tendaggi per farne fazzoletti. Dorme su un pagliericcio, la notte prega, mentre contempla Gesù c’è chi lo vede, rapito in estasi, alzarsi da terra di alcuni palmi. Si ciba di pane e legumi e spesso digiuna. Le sue prediche da colte e forbite diventano semplici e comprensibili a tutti. I fedeli lo chiamano il “Buon Padre”.
Durante la Rivoluzione francese si rifiuta di firmare la Costituzione Civile del Clero e fugge in Spagna, dove assiste malati e carcerati. Tornato in Francia, si nasconde perché rischia la ghigliottina. Travestito da contadino, nella clandestinità dice la Messa in mezzo ai boschi, battezza, celebra matrimoni, confessa, educa i fanciulli. Con l’avvento di Napoleone le persecuzioni al clero hanno termine e Andrea Fournet fonda la Congregazione “Figlie della Croce” per assistere malati, vittime della rivoluzione, orfani e anziani e per l’educazione cristiana delle ragazze povere. Il Buon Padre si occupa della formazione delle suore e delle case da lui aperte e, per almeno due volte, miracolosamente moltiplica il pane per sfamare la comunità. Muore nel 1834 a La Puye, mentre alcune suore sentono tre colpi contro una parete e una voce che dice: «Vado in Cielo».
Autore: Mariella Lentini
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