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San Natale di Milano Vescovo
Festa:
13 maggio
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Milano, † 14 maggio 747 ca.
Quarantaduesimo successore di Sant'Ambrogio, il vescovo Natale resse la diocesi di Milano per un breve ma intenso periodo di quattordici mesi, dal 746 al 747. La sua figura, avvolta nella nebbia del tempo, emerge dai cataloghi episcopali e da un'epigrafe sepolcrale che ne celebra le doti di pastore e la profonda cultura, spaziando dal latino al greco e all'ebraico. Uomo di fede incrollabile, si oppose con tenacia all'eresia ariana, difendendo la consustanzialità del Verbo con il Padre. La sua memoria, custodita nella Chiesa di San Giorgio al Palazzo da lui edificata, rivive ogni 13 maggio, giorno dedicato alla sua commemorazione nella diocesi ambrosiana.
Etimologia: Natale = nascita, dal latino
Emblema: Bastone pastorale
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Secondo gli antichi cataloghi episcopali della archidiocesi milanese, s. Natale fu il quarantatreesimo vescovo di Milano, governò sulla cattedra di s. Ambrogio per soli quattordici mesi, negli anni 746-47, morendo a Milano il 14 maggio del 747 ca.
Venne sepolto nella chiesa di S. Giorgio al Palazzo, chiesa da lui fatta costruire, questo ci è noto grazie ad una epigrafe posta sul suo sepolcro, ancora leggibile nel secolo XVI.
Detta iscrizione, confermava che Natale aveva governato per soli quattordici mesi e diceva che era morto all’età di 72 anni, esaltandone le qualità di buon pastore.
Notizie successive, lo classificano come uomo di grande cultura; aveva in particolare una profonda conoscenza del latino, del greco e dell’ebraico, che è quanto dire per quei tempi.
Fu un tenace oppositore dell’eresia ariana, diffusa da Ario (320), secondo la quale, il Verbo incarnato in Gesù, non è della stessa sostanza del Padre, ma rappresenta la prima delle sue creature; condannata dai Concili di Alessandria (321) e di Nicea (325).
San Natale è celebrato in particolare a Milano il 13 maggio.
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All’origine del nome Natale, vi è l’aggettivo latino ‘natalis’ che significa ‘nascita’ e ‘natus’ che significa ‘nato’. È un antico nome cristiano adottato sin dagli inizi e imposto ai bambini che avevano l’opportunità di nascere cristiani, e aspirare alla vita eterna. Dal IV-V secolo, fu dato ai figli nati il giorno di Natale. Abbastanza diffuso in Italia, anche nella forma alterata di Natalino, al femminile è usato come Natalia, Natascia, Natalina.
Autore: Antonio Borrelli
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