Vaozela, Viceu, Portogallo, 1184-90 - Santarem, Portogallo, 14 maggio 1265
Nato nel 1190 a Vaozela in Portogallo da una nobile famiglia, Egidio fu presto avviato alla carriera ecclesiastica, cumulando diversi benefici e spendendone le rendite in una vita tutt'altro che religiosa. Studiò a Parigi medicina e, in questa attività, acquistò una notevole fama. Nel 1220 o nel 1225 distribuì tutti i suoi averi ai familiari e ai poveri ed entrò nell'Ordine dei Frati Predicatori. Compì i suoi studi filosofici e teologici e conobbe da vicino il beato Giordano di Sassonia e Umberto de Romans. Nel 1229 fece ritorno in patria dove si dedicò all'insegnamento e alla predicazione. Nel 1233 fu eletto provinciale di Spagna, ufficio che ricoprì due volte. Ancora in vita acquistò fama di santità. Morì a Santarem il 15 maggio 1265. Benedetto XIV lo ha proclamato beato il 9 maggio 1748.
Martirologio Romano: A Santarém in Portogallo, beato Egidio da Vaozela, sacerdote, che, docente di medicina a Parigi, abbandonò la sua vita di dissolutezze e, entrato nell’Ordine dei Predicatori, respinse tutte le tentazioni con le lacrime, la preghiera e i digiuni.
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Nato verso il 1184 o il 1190 a Vaozela, diocesi di Viceu, nel Portogallo, da nobile famiglia, ben presto fu avviato alla carriera ecclesiastica. A causa dell'importante posizione che il padre aveva a corte, quale consigliere e maggiordomo, nonché prefetto della città di Coimbra, giovanissimo ebbe numerosi benefici ecclesiastici, spendendo le rendite in una vita tutt'altro che religiosa.
Alcuni biografi posteriori affermano che, inviato dai genitori a Parigi per studiare la medicina, fu invece preso dal desiderio di eccellere e di acquistarsi gran fama e si diede alla negromanzia; essi giungono ad affermare che, dietro richiesta di Satana, Egidio abiurasse la religione cattolica e a lui si legasse con un patto firmato col proprio sangue. Certo è che nell'esercizio della medicina raggiunse fama, come è certo che licenziosamente trascorse la sua prima gioventù. Ma, repentinamente, spogliatosi del vecchio uomo con tutte le sue opere, distribuiti i suoi averi ai famigliari e ai poveri, entrò nell'Ordine dei Predicatori nel 1220 (secondo altri biografi nel 1225) nel convento di Palencia, in Spagna, o addirittura in quello di San Giacomo in Parigi. Qui certamente compì i suoi studi filosofici e teologici ed ebbe modo di conoscere il beato Giordano di Sassonia, maestro generale dei Predicatori, con il quale fu compagno ed ebbe dimestichezza, e al quale inviò una lettera che si è conservata. Da Umberto de Romans ci sono state tramandate le sue virtù dopo la conversione.
Nel 1229, se non prima, faceva ritorno in patria, ove si diede all'insegnamento ed alla predicazione. Ben presto, forse nel 1233, fu eletto provinciale di Spagna, carica che ricoprì in seguito una seconda volta. Ancora vivente si acquistò fama di santità, oltre che dottrina.
Colpito da una leggera malattia, ricevette con grande devozione i sacramenti, volle essere disteso sul cilicio e con parole soavissime confortò i confratelli piangenti. Moriva in tarda età, nel 1265, nel giorno di Ascensione del Signore, che in quell'anno cadeva il 14 di maggio. Dopo morto, il suo sepolcro, da cui promanava soave odore, fu glorificato da fatti straordinari e al contatto del suo cilicio di ferro molti malati ricevettero la sanità.
Nel 1625 si iniziò la causa di beatificazione e il suo culto veniva approvato da Benedetto XIV il 9 maggio 1748, fissandone la celebrazione liturgica al 14 dello stesso mese di ogni anno per l'Ordine dei Predicatori e per le diocesi Lisbonese e Visense.
Autore: Antonio Silli
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