†614
XLIV monaci della laura di S. Saba, martiri in Palestina sotto Eraclio. Nel 614, un'incursione di beduini assaltò il monastero di Mar Saba in Palestina. I monaci, rifugiatisi nella chiesa, vennero barbaramente trucidati dopo un incendio appiccato dai predoni. Di fronte alla morte, i Quarantaquattro Martiri mostrarono un'incrollabile fede, divenendo esempio di eroica serenità.
Martirologio Romano: In Palestina, passione dei santi quarantaquattro monaci fatti a pezzi nel monastero di Mar Saba durante le incursioni dei Saraceni, al tempo dell’imperatore Eraclio.
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Collocata nel tempo al 614 d.C., la narrazione dei Santi Quarantaquattro Martiri si inserisce in un'epoca segnata da profondi sconvolgimenti geopolitici e religiosi. L'Impero Romano d'Oriente, guidato dall'imperatore Eraclio, si trovava ad affrontare l'ascesa impetuosa dei Saraceni, popolo arabo che professava l'Islam. Le incursioni saracene, spesso brutali e sanguinose, rappresentavano una minaccia costante per le comunità cristiane stanziate in Palestina, tra cui quella del Monastero di Mar Saba.
Fondato nel V secolo da San Saba il Giovane, il Monastero di Mar Saba divenne un fulcro di spiritualità e cultura cristiana in Palestina. La sua posizione isolata, adagiata su una ripida falesia nel deserto del Giuda, ne favoriva l'ascetismo e la dedizione alla preghiera. I monaci di Mar Saba, rinomati per la loro devozione e il loro rigore morale, rappresentavano un punto di riferimento per i fedeli della regione.
Nel corso di una sanguinosa incursione saracena, il Monastero di Mar Saba fu attaccato e saccheggiato. I monaci, guidati dal loro abate Cristoforo, si asserragliarono nella chiesa principale, determinati a difendere la loro fede e la loro dimora sacra. Tuttavia, dopo un assedio durissimo, i Saraceni riuscirono a sfondare le difese del monastero. I monaci, piuttosto che rinnegare la loro fede, subirono un martirio straziante, venendo trucidati uno ad uno. La tradizione narra che alcuni di essi furono addirittura fatti a pezzi.
Autore: Franco Dieghi
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