IV sec.
La sua storia è intrecciata con quella del martire egiziano Adrione. Le poche informazioni su San Vittore provengono da fonti frammentarie: il Martirologio Romano lo menziona come "martire a Roma", mentre l'Itinerario salisburgense aggiunge che fu sepolto nel cimitero di Basilla. La tradizione narra di un Vittore romano che durante le persecuzioni di Diocleziano si distinse per la sua fede cristiana. Arrestato e torturato, rifiutò di abiurare, venendo decapitato.
Martirologio Romano: A Roma sulla via Salaria Antica nel cimitero di Basilla, san Vittore, martire.
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San Vittore, martire romano commemorato il 17 maggio, sorge dalla nebbia agiografica come una figura enigmatica. La sua storia, intrecciata con quella del martire egiziano Adriano e della nobile romana Basilla, è costellata di incertezze e contraddizioni. Eppure, da questa penombra di dubbi emerge la luce di una fede incrollabile, di un coraggio che sfidò la morte stessa.
Le poche informazioni giunte fino a noi su San Vittore provengono da fonti frammentarie e spesso discordanti. Il Martirologio Romano lo menziona semplicemente come "martire a Roma sulla via Salaria Antica nel cimitero di Basilla". L'Itinerario salisburgense, un testo del VII secolo, aggiunge che fu sepolto in una spelunca accanto ai santi Protasio e Giacinto.
Oltre a queste scarne notizie, la tradizione agiografica narra di un Vittore romano che, durante le persecuzioni di Diocleziano (284-305 d.C.), si distinse per la sua fervente fede cristiana. Arrestato e torturato, rifiutò con tenacia di abiurare la sua fede, venendo infine decapitato sulla via Salaria.
Nonostante le incertezze sulla sua vita, San Vittore ha goduto di una venerazione costante nel corso dei secoli. La sua tomba nel cimitero di Basilla divenne meta di pellegrinaggio per devoti che ne invocavano la protezione e l'intercessione. Ancora oggi, il suo nome è iscritto nel Martirologio Romano e la sua memoria è celebrata il 17 maggio.
Autore: Franco Dieghi
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