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Beata Blandina Merten Orsolina

Festa: 18 maggio

Düppennweiler (Germania), 10 luglio 1883 – Trier (Treviri), 18 maggio 1918

Maria Maddalena Merten nacque nel 1883 a Düppenweiler, nella regione tedesca della Saar. Divenuta maestra elementare, a 25 anni entrò tra le Orsoline di Calvarienberg-Ahrweiler, prendendo il nome di Blandina del Sacro Cuore. Emise i voti perpetui nel 1913 e, su consiglio del gesuita padre Merk, si offrì anche come vittima espiatoria. Continuò a dedicarsi all'apostolato scolastico e all'educazione cristiana dei fanciulli. Ma la sua vita religiosa fu breve. Trasferita a Saarbrücken, nel 1916 si manifestò, infatti, una tubercolosi incurabile, malattia che la condusse a morte nel 1918 a Treviri, dove era stata portata per il clima più mite. Gli ultimi due anni la suora li passò in infermeria, vivendo la croce della sofferenza. «Io e Gesù siamo così vicini», ripeteva. Mentre lei in punta di piedi se ne andava, a soli 35 anni, sulla cittadina tedesca infuriavano i combattimenti della prima guerra mondiale. Blandina Merten è stata beatificata da Giovanni Paolo II nel 1987. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Mergentheim in Germania, beata Blandina (Maria Maddalena) Merten, vergine dell’Ordine di Sant’Orsola, che unì alla vita contemplativa l’impegno nella formazione umana e cristiana delle ragazze e degli adolescenti.


Maria Maddalena Merten, nacque a Düppennweiler nella Saar in Germania, il 10 luglio 1883; fra tutti i bambini si distingueva per pietà e gentilezza, qualità che l’accompagnarono per tutta la vita.
Prese il diploma di maestra all’Istituto magistrale di Marienau, presso Vallendar e divenne insegnante stimata ed amatissima in varie scuole cattoliche del distretto di Treviri. Ma fu soprattutto una campionessa di carità verso i bambini poveri, che vestiva e nutriva; non fu solo maestra ma anche apostola, con ogni gesto ispirava fede, guidava gli alunni al culto dell’Eucaristia, della Passione e di Maria.
Ormai certa della scelta della sua vita, chiese di entrare nell’Ordine delle Orsoline, fondato nel 1535 a Brescia da S. Angela Merici, per l’educazione delle fanciulle, e fu accolta nel convento di Calvarienberg prendendo il nome di Blandina del S. Cuore.
Il 4 novembre 1913 emise i voti e su consiglio del gesuita padre Merk, aggiunse quello di vittima; ebbe sempre la sicurezza che Gesù aveva accettato quel suo voto; venne assegnata alle scuole di Saarbrücken, ma quasi subito si manifestarono i sintomi della tubercolosi, malattia che fino alla metà del Novecento era poco curabile e di grande e mortale virulenza, pertanto fu trasferita nel clima più mite di Treviri.
Nonostante la malattia, continuò ad insegnare come maestra, ma si caricò anche di tanti lavori straordinari o di supplenza, soprattutto dei nidi di infanzia. Purtroppo dall’autunno del 1916 si presentarono febbri e dolori che l’obbligarono a restare stabilmente in infermeria; iniziò così per lei l’apostolato della sofferenza.
Suor Blandina era sempre lieta e una delle ragioni della sua gioia, era che dall’altra parte del muro della sua stanza, c’era la cappella e lei felice diceva: “Io e Gesù siamo così vicini!”. In infermeria non si lagnò mai di qualcosa, prima di lei voleva che si accudissero le altre consorelle ammalate; non chiedeva mai niente, sorrideva sempre, secondo la testimonianza di un’infermiera.
Elevò ad atto d’amore e donazione di vittima, le sue sofferenze e la sua giovane vita, offesa nel pieno vigore delle gioventù, fu tutta un’offerta all’Amore di Dio; diceva: “Per me tutto è cielo. Voglio vivere sulla terra come se non ci fossimo che Dio e io. Voglio amare Dio più di quanto nessun altro lo ha mai amato”. Sentendo approssimarsi la fine, volle lei stessa dare ‘la lieta novella’ alle persone più care. Mentre infuriava la Prima Guerra Mondiale e la città di Trier (Treviri) era turbata giorno e notte, dalle incursioni aeree, suor Blandina del S. Cuore, rendeva la sua anima allo Sposo celeste il 18 maggio 1918.
La fama della santità della sua giovane vita di 35 anni, e dei miracoli che accadevano, si diffuse rapidamente. Il processo per la beatificazione ebbe luogo a Treviri dal 1954 al 1962; nel 1983 fu riconosciuta l’eroicità delle sue virtù e il titolo di venerabile.
È stata beatificata da papa Giovanni Paolo II il 1° novembre 1987. La ricorrenza liturgica è al 18 maggio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-06-10

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