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†728
Figlio del martire Ragnulfo, entrò nel monastero di Saint-Vaast della città natale, di cui fu anche abate dal 710 al 717. In quest'anno, dopo la morte del vescovo Unoldo, dal clero e dal popolo e col consenso del re Chilperico, fu acclamato vescovo di Cambrai. Adolfo morì nel 728 e fu sepolto nella chiesa di San Pietro di Arras. Presso il suo sepolcro avvennero molti miracoli, e il vescovo Engranno (957-60), uditane la relazione dal custode, decise di dichiararlo santo con il rito della «elevazione», come allora si usava. Da allora il nome di Adolfo fu inserito in molti martirologi e si diffuse rapidamente il suo culto. Nel 1030 il corpo di Adolfo fu trasferito nella cattedrale di Cambrai e posto accanto a quello di altri santi vescovi della città. Secondo gli antichi martirologi il suo dies natalis sarebbe il 19 maggio, ma egli è festeggiato anche il 31 agosto, anniversario forse della traslazione o della «elevazione».
Etimologia: Adolfo = nobile lupo, dal tedesco
Martirologio Romano: Ad Arras nel territorio della Neustria, in Francia, sant’Adolfo, vescovo insieme di Arras e di Cambrai.
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San Adolfo, venerato come vescovo di Cambrai e Arras, nacque ad Arras, nell'antica regione francese della Neustria, in un'epoca imprecisata tra la fine del VII secolo e l'inizio dell'VIII. La sua figura, avvolta nel fascino della storia altomedievale, si staglia come esempio di virtù episcopale e monastica.
Egli discendeva da una nobile famiglia, segnata dal sacrificio del padre Ragnulfo, insignito del titolo di martire. Attratto dalla fede fin dalla giovane età, Adolfo trovò la sua vocazione nell'abbazia di Saint-Vaast, sita nella sua città natale. Immerse nella spiritualità e nella disciplina monastica, crebbe in santità e dottrina, tanto da essere eletto abate nel 710, assumendo la guida della comunità per sette anni.
Nel 717, la vita di Adolfo prese una svolta inaspettata. La morte del vescovo Unoldo lasciò vacante la cattedra episcopale di Cambrai. Clero e popolo, riconoscendo le sue doti spirituali e intellettuali, lo acclamavano come nuovo pastore, ottenendo il consenso del re Chilperico. Consapevole delle responsabilità che gravavano su di lui, Adolfo accettò l'incarico, divenendo vescovo di Cambrai e, contestualmente, anche di Arras.
Il suo episcopato durò dodici anni, durante i quali si distinse per la dedizione al suo gregge. Guidò le due diocesi con saggezza e zelo pastorale, promuovendo la fede, la carità e la giustizia. Si adoperò per la riforma del clero, incoraggiando l'istruzione e la disciplina ecclesiastica. La sua opera si rivolse anche alla vita civile, sostenendo i più deboli e promuovendo la concordia tra le diverse fazioni.
Adolfo lasciò questo mondo nel 728, lasciando un'eredità spirituale profonda e duratura. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa di San Pietro ad Arras. Presto si diffusero notizie di miracoli compiuti presso la sua tomba, alimentando la devozione popolare e la fama di santità.
Nel 957, il vescovo Engranno, spinto dalla venerazione per Adolfo e dalle testimonianze dei miracoli, decise di elevarlo al titolo di santo con il rituale in uso a quell'epoca. Da quel momento, il suo nome fu inserito in numerosi martirologi e il suo culto si diffuse rapidamente.
Nel 1030, le reliquie di San Adolfo furono trasferite nella cattedrale di Cambrai, dove vennero collocate accanto a quelle di altri santi vescovi della città.
Ancora oggi, San Adolfo è venerato come patrono delle città di Cambrai e Arras. La sua memoria viene celebrata il 19 maggio, data ritenuta il suo giorno di nascita, sebbene sia festeggiato anche il 31 agosto, anniversario probabile della sua traslazione o elevazione.
Autore: Franco Dieghi
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