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Santa Felicissima Martire
Festa:
26 maggio
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III-IV sec.
Sebbene il Martirologio Geronimiano la ricordi come martire a Todi (26 maggio) e Perugia (24 novembre), la sua figura rimane avvolta nel mistero a causa dell'inattendibilità della sua "passio", leggenda che ricalca modelli agiografici già noti. Nonostante la scarsa documentazione storica, Felicissima gode di grande devozione, come testimonia la diffusione del suo culto in diverse località. Le sue reliquie, venerate inizialmente a Faleri (Umbria), furono trasportate a Civita Castellana e successivamente a Viterbo, dove ancora oggi riposano nella chiesa di San Sisto. La figura di Felicissima si intreccia con quella di San Gratiliano, martire con cui condivide la venerazione a Bassano di Sutri, di cui è patrono principale. La chiesa parrocchiale custodisce una reliquia del martire, donata, secondo la tradizione, dal vescovo di Civita Castellana nel 1437.
Martirologio Romano: A Todi in Umbria, santa Felicissima, martire.
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Santi GRATILIANO (GRACILIANO) e FELICISSIMA, martiri
Secondo una passio composta verso il sec. VII, già nota ad Usuardo e collegata con quella di s. Eutizio di Ferento, sarebbero morti a Faleri, nell’Etruria suburbicaria, al tempo dell’imperatore Claudio (270). Sulla loro personalità però non abbiamo notizie sicure; la passio infatti non può considerarsi una fonte attendibile, ma, chiaramente leggendaria, ricalca, plagiandole, quelle dei santi Agnese, Lucia, Euplo, Vito, ecc.
Di Gratiliano, oltre la passio, nessun altro documento riporta alcuna notizia; Felicissima invece, molto venerata nell’Umbria e nella Toscana è ricordata nel Martirologio Geronimiano al 26 maggio come martire di Todi e al 24 novembre come martire di Perugia. Il Lanzoni pensava che una sola fosse la martire Felicissima venerata in diversi giorni, in varie località, ma la diversa cronologia forse non permette tale identificazione. La martire di Faleri poi, secondo la passio, sarebbe morta il 12 agosto e a questa data era ricordata nel Martirologio Romano.
Quando fu distrutta Faleri nel VII sec., le reliquie di Gratiliano furono trasportate a Civita Castellana e collocate sotto l’altare maggiore della cattedrale. Al tempo dell’invasione dei barbari furono trasferite nella cripta della medesima cattedrale, che in epoca più recente fu dedicata ai due martiri e dove fu installato un magnifico bassorilievo di marmo bianco che li rappresenta.
Le reliquie di Felicissima nello stesso tempo furono trasportate probabilmente a Ferento, donde, nel sec. XII furono trasferite a Viterbo ed onorevolmente collocate nella chiesa di S. Sisto. Il Martirologio di questa chiesa celebra la detta traslazione il 2 settembre, e l’invenzione delle reliquie nella medesima chiesa il 2 maggio.
Gratiliano è molto venerato anche a Bassano di Sutri, di cui è patrono principale. La chiesa parrocchiale di questo paese si gloria di possedere una reliquia del martire. Secondo notizie tutt’altro che certe l’insigne reliquia sarebbe stata donata nel 1437 dal vescovo di Civita Castellana al vescovo di Sutri e successivamente sarebbe stata trasportata a Bassano. In onore del martire furono costruite chiese anche a Capranica di Sutri ed a Gallese.
A causa della relazione che i martiri avrebbero con s. Eutizio di Ferento, i nostri santi sono venerati anche in Carbognano.
Autore: Goffredo Mariani
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