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San Lamberto di Vence Vescovo

Festa: 26 maggio

Bauduen, Francia, 1084 - Vence, Francia, 26 maggio 1154

Nella cronotassi della diocesi di Vence è stato inserito al diciottesimo posto dopo Pietro I d’Opio e prima di Raimondo I. In alcune liste, dove sono inseriti dei vescovi sconosciuti, figura al ventunesimo posto. E' nato a Bauduen nel 1084, in una famiglia appartenente alla piccola nobiltà della Provenza. Dopo gli studi presso Riez, diventa monaco nel monastero di Saint Honorat nell’abbazia di Lerino. Nel 1114 è stato nominato vescovo della diocesi di Vence. Durante il suo episcopato fece erigere una cattedrale in stile romanico, intitolata alla Natività di Maria. Riformò il capitolo della cattedrale, imponendo la vita comunitaria ai canonici. Viene ricordato come un monaco e vescovo che si prese cura dei poveri e fu un vero amante della povertà. Fondò a Vence il primo ospedale della città destinato ai poveri. Morì a Vence, il 26 maggio 1154.

Martirologio Romano: A Vance in Provenza, in Francia, san Lamberto, vescovo, prima monaco di Lérins, che si prese cura dei poveri e fu vero amante della povertà.


San Lamberto nacque nel 1084 a Bauduen, in seno a una nobile famiglia provenzale. Fin da giovane, mostrò una profonda inclinazione verso la fede e la vita consacrata. Intraprese gli studi presso la città di Riez, dove si distinse per il suo acume intellettuale e la sua devozione. Attratto dalla spiritualità monastica, decise di abbracciare la vita religiosa nell'abbazia di Lerino, situata sull'isola di Saint Honorat. All'interno di questo rinomato centro di spiritualità, Lamberto si immerse nella preghiera, nello studio e nell'ascesi, perfezionando le sue virtù e la sua preparazione al sacerdozio.

Episcopato a Vence
Nel 1114, Lamberto fu consacrato vescovo di Vence, assumendo la guida di una diocesi bisognosa di rinnovamento spirituale e organizzativo. Con zelo pastorale e saggezza, si dedicò alla riforma del capitolo della cattedrale, imponendo ai canonici l'osservanza della vita comune. La sua opera di rinnovamento si estese anche alla cattedrale stessa, dove promosse la costruzione di un nuovo edificio in stile romanico, dedicato alla Natività di Maria.
Oltre all'impegno pastorale e amministrativo, San Lamberto si distinse come fervente filantropo, animato da un profondo amore per i più poveri e bisognosi. Sotto la sua guida, sorse a Vence il primo ospedale cittadino, un'istituzione pionieristica volta ad accogliere e assistere gli emarginati della società. La sua dedizione ai poveri gli valse il titolo di "vero amante della povertà", incarnando perfettamente i valori evangelici di carità e compassione.

Morte e venerazione
Dopo quarant'anni di fecondo episcopato, San Lamberto si spense a Vence il 26 maggio 1154. La sua scomparsa lasciò un vuoto profondo nella comunità diocesana, che ne commemorava le virtù e l'operato esemplare. Sulla sua tomba, in cattedrale, fu apposta un'iscrizione che ne riassume la figura e l'eredità spirituale: “Qu'il soit dit à celui qui ne le sait pas que l'évêque qui repose ici s'appelait Lambert, qu'il a apporté de nombreux bienfaits pendant chacune des 40 années où il gouverna ce siège (épiscopal), il ne s'est jamais laissé élever par les choses flatteuses ni courber par les choses pénibles. Que la source de la piété lui enlève tous ses péchés et que luise pour lui la lumière du perpétuel repos. (Sia noto a chi non lo sa che il Vescovo qui sepolto si chiamava Lamberto; egli apportò molti benefici durante i quarant'anni in cui resse questa sede (episcopale), non si lasciò mai inorgoglire dalle cose lusinghiere né abbattere da quelle dolorose. Che la sorgente della pietà gli cancelli tutti i peccati e che per lui risplenda la luce del riposo eterno)".
Ancora oggi, San Lamberto è venerato come patrono della città di Vence e modello di santità episcopale. La sua figura ispira i fedeli a vivere con dedizione la fede, a promuovere la giustizia sociale e a testimoniare l'amore misericordioso di Dio verso i più deboli. La sua festa liturgica si celebra ogni anno il 26 maggio, a perenne memoria di un Pastore esemplare che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa provenzale.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-04

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