† 303 circa
Martire cristiano di Antiochia, ha un dies natalis incerto. Le fonti (Martirologio Siriano, Martirologio Geronimiano, Sinassari Bizantini) propongono diverse date, tra cui il 29 maggio e il 10 luglio. La Passione latina, che racconta il martirio, potrebbe essere stata "adattata" ad Antiochia da eventi accaduti altrove. L'inserimento di Esichio nel Martirologio Romano insieme a martiri più noti (Romano e Barula) potrebbe essere dovuto alla loro popolarità.
Martirologio Romano: Ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, sant’Esichio, martire, che, funzionario di palazzo, durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, udito l’ordine che chiunque si rifiutava di sacrificare agli idoli doveva abbandonare l’esercito, depose immediatamente le armi e fu per questo precipitato nel fiume Oronte con un grande masso legato al braccio destro.
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Il Martirologio Sirìaco del secolo IV commemora Esichio al 29 ayyàr (= maggio) e al 26 àb (= agosto). Sotto diverse forme, quali Sicius, Istcius, Isucius, oppure Eusicius, il Martirologio Geronimiano lo ricorda almeno in dieci date diverse: 15 febbraio, 3 e 4 marzo, 29, 30 e 31 maggio, 1, 2, 3 e 10 luglio e 18 novembre; la data del 29 maggio appare in ambedue le fonti. Nei sinassari bizantini, con una notizia pressapoco identica, Esichio viene ricordato al 4 marzo (data già notata nel Geronimiano) e al 10 maggio. Di fronte a tale diversità, è molto difficile determinare quale sia il giorno che potrebbe venire considerato come dies natalis di questo santo.
La notizia dei sinassari riporta i particolari del martirio in modo quasi identico ad una passio latina. Dopo un editto di Massimiano Galerio (verosimilmente nel 303) ordinante che chiunque non volesse sacrificare agli idoli doveva lasciare la divisa militare, il palatino Esichio di Antiochia senza esitazione preferì l’amore di Cristo alla gloria umana e si dimise. Data la sua posizione, non fu però lasciato in pace; fu infatti arrestato e condannato ad essere gettato nel fiume Oronte con una pietra molaria attaccata alla mano destra. B. de Gaiffier, senza mettere in dubbio l’esistenza di Esichio, né il suo martirio, ha tuttavia notato che attraverso i particolari della passio si può intravedere una trasposizione ad Antiochia di ciò che fu descritto sia da Eusebio di Cesarea sia da Lattanzio a proposito del supplizio inflitto ai martiri di Nicomedia dallo stesso Massimiano che, secondo ogni verosimiglianza, non ebbe l’occasione di giungere fino ad Antiochia nel 303.
Nel Martirologio Romano Esichio viene ricordato al 18 novembre (ultima data rilevata nel Geronimiano) insieme con altri due martiri di Antiochia; Romano e Barula. Siccome questo giorno appare come il vero dies natalis di Romano, questi avrà probabilmente attratto a sé i due martiri antiocheni, forse meno celebri. Si è infatti verificato spesso, come notava, precisamente a proposito di Esichio, H. Delehaye, che nei giorni consacrati alla memoria di un martire celebre (qui Romano) vengono anche ricordati, come per fargli da scorta, santi della stessa Chiesa locale.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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