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Santi Ammone, Zenone, Tolomeo, Ingene e Teofilo Martiri
Festa:
1 giugno
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† 249
Il vescovo Dionigi d'Alessandria durante la persecuzione di Decio scrisse una lettera al vescovo d'Antiochia, Fabio, per narrargli le tremende prove cui erano sottoposti i cristiani. La lettera è stata inserita da Eusebio nella sua Historia Ecclesiastica e da essa sappiamo che i cinque cristiani erano soldati di servizio al tribunale di Alessandria. Un correligionario, sotto la tortura, stava per abiurare, ma i soldati in ogni maniera lo incoraggiarono a resistere finché gli astanti se ne accorsero e incominciarono ad insultarli, ma i cristiani si fecero avanti, professando la loro fede e furono immediatamente messi a morte. Questo avvenne nel 249 o 250. Piuttosto interessante è la storia delle differenti date in cui sono celebrati: gli Acta Sanctorum, infatti, d'accordo con antichi testi etiopici, li ricordano al 1° giugno.
Martirologio Romano: Ad Alessandria d’Egitto, santi martiri Ammone, Zenone, Tolomeo, Ingene, soldati, e il vecchio Teofilo, i quali, presenti al processo, cercavano con il volto, con lo sguardo e con cenni di incoraggiare un cristiano intimorito dai supplizi ai quali era sottoposto e ormai sul punto di rinnegare la fede; levatosi per questo contro di loro il clamore dell’intera folla, essi, accorsi nel mezzo, confessarono di essere cristiani: così, nella loro vittoria trionfò gloriosamente Cristo stesso, che aveva dato ai suoi fedeli tale fermezza d’animo.
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I Santi Ammone, Zenone, Tolomeo, Ingene e Teofilo, martiri di Alessandria d'Egitto, sono ricordati per il loro coraggio e la loro incrollabile fede di fronte alle persecuzioni dell'imperatore Decio. La loro storia, narrata con passione e fervore dal vescovo Dionigi d'Alessandria in una lettera al vescovo Fabio di Antiochia, offre un esempio edificante di come la forza dello spirito possa trionfare sulla crudeltà e sulla tirannia.
La persecuzione di Decio, scatenata nel 250 d.C., rappresentò uno dei periodi più bui per la comunità cristiana. L'imperatore, animato da un profondo odio per la fede cristiana, emanò un editto che costringeva tutti i cittadini a compiere un sacrificio agli dei pagani, pena la morte. In questo clima di terrore, molti cristiani rin negarono la loro fede per salvare la propria vita, mentre altri scelsero di resistere con eroismo, affrontando torture e martirio.
Ammone, Zenone, Tolomeo, Ingene e Teofilo erano soldati al servizio del tribunale di Alessandria. Durante uno dei processi contro i cristiani, assistettero con dolore al cedimento di un loro correligionario sotto la tortura. In preda alla disperazione, il pover'uomo stava per abiurare la sua fede, quando i cinque soldati, mossi da un profondo senso di compassione e dal desiderio di incoraggiarlo, intervennero con gesti e parole di conforto.
La loro audacia non passò inosservata. La folla inferocita, indignata per il loro sostegno al cristiano indifeso, li accusò di essere essi stessi cristiani. Senza timore, i cinque soldati confessarono pubblicamente la loro fede, dichiarando di essere seguaci di Cristo. La loro testimonianza coraggiosa li condannò a morte immediata.
Il martirio di Ammone, Zenone, Tolomeo, Ingene e Teofilo rappresenta un potente simbolo della forza della fede cristiana. Di fronte alle minacce e alle torture, questi uomini non vacillarono, dimostrando un'incrollabile devozione a Dio e al suo insegnamento. La loro storia ci ricorda che anche nei momenti più bui, la fede può offrire conforto, speranza e la forza di resistere all'oppressione.
La memoria dei Santi Ammone, Zenone, Tolomeo, Ingene e Teofilo è stata conservata e venerata nel corso dei secoli. La loro festa viene celebrata il 1° giugno, secondo gli Acta Sanctorum e antichi testi etiopici. Il vecchio Martirologio Romano, invece, li ricordava il 20 dicembre, data che, secondo alcuni studiosi, sarebbe stata assegnata arbitrariamente da Adone, vescovo di Vienne del IX secolo.
Autore: Franco Dieghi
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