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Beato Ferdinando di San Giuseppe de Ayala Sacerdote agostinianoo, martire
Festa:
1 giugno
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Toledo, Spagna, 1575 - Omura, Giappone, 1° giugno 1617
Nato in Spagna nel 1575, abbracciò la vita religiosa nell'Ordine di Sant'Agostino e si dedicò con fervore alla predicazione del Vangelo. Attraversò oceani e continenti, giungendo in Messico, Filippine e infine in Giappone, dove assunse il ruolo di vicario generale. Nel 1617, scosso dal martirio di due confratelli, decise di recarsi a Nagasaki, nonostante i rischi, per rincuorare i cristiani e riaffermare la fede. Catturato e decapitato insieme al beato Alfonso Navarrete, Ferdinando di San Giuseppe divenne martire il 1° giugno 1617. Il suo corpo, miracolosamente recuperato dal mare, divenne simbolo di tenacia e devozione, testimoniando la forza della fede di fronte alle persecuzioni. Beatificato nel 1867.
Emblema: Palma
Martirologio Romano: A Omura in Giappone, beati martiri Alfonso Navarrete, dell’Ordine dei Predicatori, Ferdinando di San Giuseppe de Ayala, dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, sacerdoti, e Leone Tanaka, religioso della Compagnia di Gesù, che in odio alla fede cristiana, per editto del comandante supremo Hidetada, insieme furono decapitati.
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Nacque l'anno 1575 nell'arcidiocesi di Toledo, in Spagna, e il 9 magg. 1594 fece la professione religiosa nell'Ordine di Sant'Agostino a Montilla. Datosi alla predicazione, fu inviato prima nel Messico (1603), poi nelle Filippine (1604) e infine nel Giappone (1605) con la qualifica di vicario generale del suo Ordine. Poiché il martirio dei beati Pietro dell'Assunzione e Giovanni Battista Maciado de Tavora, avvenuto il 22 maggio 1617, aveva scosso i cristiani di Omoura, il nostro santo missionario si ritenne in dovere di uscire da Nagasaki, dove viveva nascosto, per andare, anche a costo della vita, a confermare i vacillanti e ammonire i caduti. Gli era compagno, nell'impresa pericolosa, il beato Alfonso Navarrete.
Arrestati dopo solo alcuni giorni per ordine di Michele, principe apostata di Omoura, i due padri furono decapitati il 1° giugno 1617. Ne condivise la sorte il catechista Leone Tanaca.
I loro corpi, chiusi nelle arche dove già si trovavano quelli di Pietro dell'Assunzione e di Giovanni Battista Maciado de Tavora, appositamente dissepolte, furono, al fine di evitare che i cristiani accorressero a venerarli, gettati in mare. Il Tanaca vi fu gettato in una stuoia. Tuttavia, scrive il Boero, "indi a sei mesi, venne improvvisamente a galla una delle arche che portata al lido e scoperchiata, si trovò contenere i corpi di Fr. Pietro e Fr. Ferdinando, ancora interissimi nelle carni e nelle vesti, che con gran divozione e riverenza furono accolti e custoditi da quella fiorente cristianità".
Ferdinando di S. Giuseppe fu beatificato con altri duecentoquattro martiri del Giappone con Breve di Pio IX del 7 maggio 1867. La solenne cerimonia in San Pietro ebbe luogo il 7 luglio dello stesso anno. È festeggiato il giorno del suo martirio, ossia il 1° giugno.
Autore: Pietro Burchi
Fonte:
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