E' venerato ab antiquo come martire nella Chiesa Bolognese. Paolino da Nola nel IV secolo, in occasione della traslazione delle reliquie alla basilica di san Felice, lo associa nella venerazione ai santi Vitale ed Agricola, e ne esalta la gloriosa testimonianza. Vittricio di Rouen, nel libro In lode dei santi (fine sec. IV) afferma che il culto dei martiri bolognesi è diffuso anche in Gallia. Un’antica tradizione attesta che il luogo del martirio di Procolo era fuori dei limiti della città romana e alto-medievale, non lontano da una porta denominata poi Procula. Il suo corpo è tuttora custodito nel tempio a lui dedicato. Una scultorea raffigurazione del martire è posta sull’Arca di san Domenico. Sia il Martirologio Geronimiano sia il Martirologio Romano fissano la festa di san Procolo al primo giugno.
Emblema: Palma
Martirologio Romano: A Bologna, san Procolo, martire, che per la verità cristiana fu trafitto con dei chiodi da trave.
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San Procolo, figura centrale della Chiesa Bolognese, è venerato come martire fin dall'antichità. La sua storia, seppur ricca di fascino e significato, è avvolta in un alone di mistero, alimentato da agiografie e testimonianze a tratti discordanti. Nonostante le incertezze su alcuni dettagli, la devozione verso questo santo rimane viva e sentita, rendendolo un simbolo di fede e tenacia per la comunità bolognese.
Le fonti più antiche che menzionano San Procolo risalgono al IV secolo. Paolino da Nola, in occasione della traslazione delle reliquie alla basilica di San Felice, lo accomuna ai santi Vitale ed Agricola, elogiandone la ferma testimonianza. Vittricio di Rouen, nel suo "In lode dei santi", attesta la diffusione del culto dei martiri bolognesi, incluso Procolo, anche in Gallia.
Secondo un'antica tradizione, il martirio di Procolo ebbe luogo fuori dalle mura della città romana e altomedievale, vicino a una porta che in seguito prese il nome di Procula. Ancora oggi, le sue reliquie riposano nell'omonima chiesa a lui dedicata. Sulla famosa Arca di San Domenico, inoltre, è presente una scultura che raffigura il martire.
Sia il Martirologio Geronimiano che il Martirologio Romano fissano la data della sua commemorazione al 1° giugno.
Le narrazioni agiografiche descrivono il martirio di San Procolo come un evento particolarmente cruento. Si dice che, durante l'imperversare delle persecuzioni di Diocleziano, Procolo, soldato romano devoto alla fede cristiana, si rifiutò di abiurare le sue convinzioni. Per questo motivo, fu sottoposto a torture atroci, culminando con la sua trafittura con chiodi da trave.
Autore: Franco Dieghi
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