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† 1794
Nato in Francia nel 1743, divenne sacerdote e si dedicò con passione ad aiutare i fedeli. Ma con la Rivoluzione Francese, i tempi cambiarono. La Chiesa fu perseguitata e molti sacerdoti furono arrestati. Rifiutò di rinunciare alla sua fede e fu incarcerato su una nave prigione. Le condizioni erano terribili, ma lui continuò a celebrare la Messa e a confortare i suoi compagni. La sua salute peggiorò e morì nel 1794.
Martirologio Romano: In una galera ancorata al largo di Rochefort in Francia, beato Giovanni Battista Vernoy de Montjournal, sacerdote e martire, che, canonico di Moulins, durante la rivoluzione francese, condannato per il suo sacerdozio agli arresti navali, morì colpito da malattia.
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La vita del Beato Giovanni Battista Vernoy de Montjournal, sacerdote e martire, si intreccia indissolubilmente con le vicende turbolente della Rivoluzione Francese. Nato a Montluçon, in Francia, nel 1743, in una famiglia nobile e devota, fin da giovane si distinse per la sua pietà e il suo zelo religioso. Attratto dalla chiamata al sacerdozio, entrò nel seminario di Saint-Sulpice a Parigi, dove completò la sua formazione teologica e spirituale.
Ordinato sacerdote nel 1769, Vernoy de Montjournal si dedicò con fervore al suo ministero nella diocesi di Moulins. Divenne canonico della cattedrale e si distinse per la sua predicazione efficace, la sua cura dei malati e la sua attenzione ai più poveri. Era conosciuto e amato dalla gente per la sua gentilezza, la sua umiltà e la sua profonda fede.
Con l'avvento della Rivoluzione Francese nel 1789, la Chiesa cattolica si trovò ad affrontare un periodo di dura persecuzione. Molti sacerdoti furono arrestati, imprigionati e persino giustiziati per la loro fede. Vernoy de Montjournal, nonostante i pericoli, non vacillò nella sua fedeltà al Vangelo e continuò a svolgere il suo ministero con coraggio e discrezione.
Rifiutandosi di prestare giuramento alla Costituzione Civile del Clero, che imponeva ai sacerdoti di aderire ai principi rivoluzionari, Vernoy de Montjournal fu arrestato nel 1792. Trascorse un anno in prigione, subendo umiliazioni e sofferenze, ma mai rinunciando alla sua fede.
Nel 1794, le autorità rivoluzionarie condannarono Vernoy de Montjournal alla deportazione in Guyana francese. Insieme ad altri sacerdoti e religiosi, fu imbarcato su una nave sovraffollata e insalubre, destinata a una colonia penale lontana. Le condizioni di vita a bordo erano terribili, e molti morirono di fame, malattie e stenti.
Vernoy de Montjournal, nonostante la sua salute già compromessa, si prodigò nell'assistere i suoi compagni di sventura, offrendo loro conforto spirituale e fisico. Con la sua fede incrollabile e il suo esempio di carità, divenne un faro di speranza in mezzo alla disperazione.
Tuttavia, il suo corpo non resistette alle durezze del viaggio. Il 1° giugno 1794, mentre la nave si trovava ancora al largo delle coste francesi, Vernoy de Montjournal morì serenamente, circondato dai suoi confratelli.
La fama di santità di Vernoy de Montjournal si diffuse rapidamente tra i cattolici francesi, che lo consideravano un martire della fede. Nel 1925, Papa Pio XI lo beatificò, riconoscendo il suo sacrificio come testimonianza eroica del Vangelo di fronte all'odio rivoluzionario.
Autore: Franco Dieghi
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