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San Davino Armeno Venerato a Lucca
Festa:
3 giugno
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Nato in Armenia - † Lucca, 3 giugno 1050
Nato in Armenia, avendo per tempo conosciuta la vanità delle cose terrene, distribuì i suoi beni ai poveri, poi abbandonò la terra natale per compiere il grande pellegrinaggio al sepolcro di Cristo a Gerusalemme, alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma e di San Giacomo in Compostella. Si vestì succintamente e poveramente, si pose la conchiglia sul petto, prese il bordone con la zucca per l'acqua e si mise in cammino. Raggiunse Gerusalemme, poi Roma. A Lucca, l'anno 1050, fu alloggiato nel piccolo ospedale che sorgeva presso la chiesa di San Michele in Foro. Dopo qualche tempo venne accolto in casa da una pietosa vedova, chiamata Atha.Ma vi stette per poco perché, consunto dalla fatica e dalle penitenze, il 3 giugno 1050, cessò di vivere.
Martirologio Romano: A Lucca, san Davíno, che, di origine armena, venduti tutti i beni, si tramanda si sia fatto pellegrino per Cristo e sia morto di malattia, di ritorno dalla visita ai luoghi santi e alle basiliche degli Apostoli.
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Nacque in Armenia nel corso dell'XI secolo. Le scarne fonti agiografiche a nostra disposizione narrano di un uomo profondamente toccato dalla vanità delle cose terrene. Spinto da una fede incrollabile, decise di rinunciare ai beni materiali e intraprendere un pellegrinaggio che lo avrebbe condotto verso i luoghi sacri più iconici della Cristianità.
Con un cuore ardente e un passo leggero, Davino si spogliò di ogni comfort, indossando abiti semplici e portando con sé solo una borraccia e un bastone da pellegrino. Il suo viaggio lo condusse dapprima a Gerusalemme, dove si prostrò dinanzi al Santo Sepolcro, luogo della passione e resurrezione di Cristo. Da lì, spinto da un'incontenibile devozione, proseguì per Roma, venerando le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo.
L'ultimo traguardo del suo pellegrinaggio fu Santiago de Compostela, dove si recò per onorare San Giacomo. Davino affrontò ogni asperità con incrollabile determinazione, alimentato dalla fede e dal desiderio di purificazione.
Intorno al 1050, i passi di Davino lo condussero a Lucca, città toscana che sarebbe divenuta la sua ultima dimora. Qui trovò accoglienza presso un piccolo ospedale situato vicino alla chiesa di San Michele in Foro. La sua permanenza fu breve, ma sufficiente per lasciare un segno indelebile nella comunità locale.
Dopo un periodo trascorso presso l'ospedale, Davino fu accolto da una vedova compassionevole di nome Atha, la quale gli offrì rifugio nella sua umile dimora. Tuttavia, il corpo di Davino, stremato dalle fatiche e dalle penitenze patite durante il lungo pellegrinaggio, non resse oltre. Il 3 giugno 1050, circondato da un'aura di santità, Davino esalò l'ultimo respiro.
La fama di santità di Davino si diffuse rapidamente a Lucca, alimentata da numerosi miracoli che si dice si verificassero presso la sua tomba, situata inizialmente nel cimitero di San Michele in Foro. Nel corso dei secoli, le sue reliquie furono oggetto di grande venerazione e sottoposte a diverse traslazioni. Nel 1567 vennero collocate in un'urna più decorosa, mentre nel 1592 trovarono la loro collocazione definitiva sopra l'altare maggiore della chiesa.
Ancora oggi, San Davino è venerato come santo patrono dai pellegrini e da coloro che cercano conforto nella fede, il 3 giugno di ogni anno.
Autore: Franco Dieghi
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