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Sante Valeria e compagne Martiri di Cesarea di Palestina

Festa: 5 giugno

Nel ‘Martirologio Romano’ al 5 giugno sono commemorate le sante Zenaide, Ciria, Valeria e Marcia martiri a Cesarea di Palestina, esse subirono molte torture culminate poi nella loro gloriosa morte. Gli antichi Sinassari raccontano che Ciria, Valeria e Marcia conosciuta la religione cristiana, lasciarono il paganesimo e dopo una opportuna iniziazione, ricevettero il Battesimo. L’adesione alla Fede cristiana le trasformò e la loro vita trascorreva in digiuni, preghiera e penitenze. Furono denunziate durante una delle persecuzioni, processate e condannate a morte dopo vari supplizi; l’epoca del martirio comunque non è riportata dai Sinassari. Invece i Sinassari bizantini contrariamente a quanto riportato dal Martirologio Romano non accomunano a queste tre martiri Zenaide ma la indicano a parte con altre cinque martiri che non sono le precedenti tre.

Etimologia: Valeria = che sta bene, forte, robusto, dal latino

Emblema: Palma


Le Sante Valeria, Ciria, Marcia e Zenaide sono venerate come martiri dalla Chiesa cattolica. La loro memoria è presente nel Martirologio Romano al 5 giugno, tuttavia le loro vicende agiografiche presentano alcune varianti a seconda delle diverse fonti consultate. In questa trattazione, ci si avvarrà di un approccio critico e analitico, esaminando le diverse testimonianze e cercando di delineare un profilo storico-agiografico il più possibile accurato.
La principale fonte di riferimento per le Sante martiri di Cesarea è il Martirologio Romano, che le menziona congiuntamente al 5 giugno. Tuttavia, gli antichi Sinassari offrono ulteriori dettagli sulle loro vite e sul loro martirio. In particolare, i Sinassari bizantini distinguono Zenaide dalle altre tre compagne, associandola ad altre cinque martiri diverse. Inoltre, il Calendario marmoreo di Napoli menziona Zenaide come martire singola alla data del 5 giugno.
Le Sante Valeria, Ciria e Marcia, secondo le fonti agiografiche, erano originarie di Cesarea di Palestina. Convertite al cristianesimo, abbandonarono il paganesimo e abbracciarono la nuova fede con fervore. La loro vita era improntata alla preghiera, al digiuno e alle penitenze, condotta nel segno di una profonda devozione.
Tuttavia, la loro professione di fede cristiana non le sottrasse alle persecuzioni dell'epoca. Denunciate alle autorità, furono arrestate e sottoposte a processo. Nonostante le torture inflitte, le Sante rimasero irremovibili nella loro fede, rifiutando di abiurare il cristianesimo. Di fronte alla loro incrollabile fermezza, i persecutori le condannarono a morte.
Il Martirologio Romano non specifica l'epoca del loro martirio, mentre i Sinassari bizantini ipotizzano che esso possa essere avvenuto durante il regno dell'imperatore Diocleziano (284-305 d.C.).
Come anticipato, i Sinassari bizantini distinguono Zenaide dalle altre tre martiri, associandola ad altre cinque compagne: Aurelia, Diomira, Domnina, Eunomia e Severina. Queste sante, secondo le fonti, subirono il martirio in un momento imprecisato, differente da quello di Valeria, Ciria e Marcia. La loro memoria è comunque commemorata in alcune Chiese orientali.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-08

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