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San Sancio Martire di Cordova
Festa:
5 giugno
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† Cordova, Spagna, 5 giugno 851
Era originario della Gallia Comata, dove fu fatto prigioniero e portato a Cordova. Liberato, entrò a far parte della guardia di palazzo e lo Stato si occupò della sua educazione. In seguito, divenne discepolo di s. Eulogio. Non sappiamo altro sulla sua vita né sulle circostanze che lo condussero al martirio subito per spada, ancora dolescente, il 5 giugno 851. Il suo cadavere rimase appeso ad un palo per qualche giorno, infine bruciato e le ceneri furono buttate nel Guadalquivir. Fino alla scoperta e pubblicazione delle opere di s. Eulogio di Cordova Sancio era sconosciuto.
Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, beato Sancio, martire, che adolescente, condotto prigioniero dalla cittadina di Albi e istruito alla corte del re, durante la persecuzione dei Mori non esitò a patire il martirio per la fede in Cristo.
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Sancio, figura emblematica della fede cristiana nel periodo tormentato della persecuzione musulmana in Spagna, rappresenta un esempio di eroico coraggio e incrollabile devozione. Sebbene le informazioni sulla sua vita siano frammentarie, la sua storia, riscoperta e divulgata grazie alle opere di San Eulogio di Cordova, ha acceso un culto duraturo che lo venera come martire.
Sancio nacque nella Gallia Comata, regione dell'odierna Francia. La sua giovinezza fu segnata da un evento drammatico: venne fatto prigioniero e condotto a Cordova, capitale del Emirato di Cordova nell'Andalusia. Lì, il destino lo portò a entrare a far parte della guardia di palazzo. In questo contesto, ricevette un'educazione accurata a spese dello Stato, venendo a contatto con la cultura e la lingua araba.
Un incontro fondamentale nella vita di Sancio fu quello con San Eulogio di Cordova, dotto teologo e scrittore, figura centrale nella resistenza cristiana all'oppressione musulmana. Divenne discepolo di Eulogio, approfondendo la sua conoscenza della fede cristiana e maturando una profonda convinzione religiosa.
Nonostante la giovane età, Sancio non esitò a professare apertamente la sua fede in Cristo, sfidando apertamente le autorità musulmane. Durante la feroce persecuzione dei Mozarabi, cristiani sotto il dominio islamico, Sancio subì il martirio il 5 Giugno 851. La sua esecuzione avvenne tramite decapitazione e il suo corpo fu esposto per alcuni giorni impalato, per poi essere bruciato e le sue ceneri disperse nel fiume Guadalquivir.
Per secoli, la figura di Sancio rimase avvolta nell'oblio, oscurata dalla mancanza di testimonianze scritte. Fu solo con la riscoperta e la pubblicazione delle opere di San Eulogio che la sua storia tornò alla luce. Le narrazioni di Eulogio, impregnate di profonda ammirazione per il suo discepolo, dipinsero Sancio come un giovane di straordinaria virtù, animato da un'incrollabile fede e da un impavido coraggio.
A partire dal XVII secolo, il culto di Sancio iniziò a diffondersi nella diocesi di Cordova. La sua festa venne ufficialmente istituita il 5 Giugno, data del suo martirio, e il suo nome inserito nel Martirologio Romano. Sebbene non sia mai stato ufficialmente canonizzato, Sancio è venerato come martire in diverse località della Spagna e in alcune zone dell'America Latina.
Autore: Franco Dieghi
Fonte:
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