È uno dei santi più illustri della Francia, ma la sua storia è molto incerta e confusa. Secondo una tarda tradizione accolta nelle due Vitae del sec. XIII, Claudio, nato a Salins, dopo essere stato canonico della cattedrale di Besangon, nel 626 fu eletto arcivescovo di questa città. Ma, sette anni dopo, rinunziò alla sede e si ritirò nel monastero di Saint-Oyend (Condat) dove, morto l'abate Ingiurioso, fu nominato a succedergli. Governò il monastero per cinquantacinque anni e morì, in fama di grande santità, il 6 giug. 696.
Una testimonianza più antica delle Vitae è la lista degli abati di Condat (od. Saint-Claude), compilata forse nel sec. IX e pervenutaci in due redazioni, l'una in prosa e l'altra in versi, che colloca Claudio al dodicesimo posto. La prima lo qualifica ar-chiepiscopus et abbas, l'altra, invece, non parla della sua dignità episcopale (cf. J. Mabillon, Anna-les Ordinis S. Benedirti, I, Lucca 1739, p. 624).Nei cataloghi episcopali di Besancon è menzionato soltanto un vescovo di nome Claudio che, per il posto che occupa, cioè il ventiduesimo, sembrerebbe da identificare con l'abate di Condat. Il Duchesne, però, vi vede giustamente il vescovo Claudio che, nel sec. VI, firmò i concili di Epaone e di Cione e lo colloca al quarto posto nella sua lista, senza però pronunziarsi intorno alla sua santità (cf. Duchesne, Fastes, III2, p. 212). È sorto dunque il problema se il Claudio vescovo di Besancon del sec. VI e Claudio, vescovo e abate di Condat del sec. VII, siano da identificarsi in una sola persona, oppure no.
Nel 1960 è stata pubblicata un'opera di vari autori, intitolata Saint-Claude, Vie et Présence, che riesamina a fondo il problema. Nel secondo capitolo, il p. de Vregille utilizza innanzitutto la Vita del santo, specialmente la Vita Lunga, che apparterrebbe alla prima parte del sec. XIII, anteriore alla Vita Breve. Appoggiando la sua ricerca su una analisi del catalogo episcopale di Besancon, egli dà una nuova cronologia della vita di Claudio, distinto dal vescovo del sec. VI; nega, inoltre, l'episcopato a Besancon e l'origine da Salins, che forse potrebbe riferirsi al vescovo del sec. VI. Il dotto studioso così espone le sue conclusioni : « Claudio, abate di Saint-Oyend-de-Joux, amministrò questa badia per cinquantacinque anni, dalla metà del sec. VII all'inizio dell'VIII. Si possono ritenere come inizio del suo abbaziato le date estreme del 648-57, e per suo termine quelle del 703-13; esse hanno più probabilità della vecchia cronologia. Fu rivestito per sette anni della dignità episcopale, senza dubbio a titolo di vescovo claustrale. Della sua amministrazione, non conosciamo che un solo atto certo : è un accordo concluso a Sion col vescovo Vulfìno, intorno alle decime di Pouilly nel 698-99. Ottenne assai verisimilmente dal re Clodoveo II la conferma di una dotazione annua già concessa da Chilperico a s. Lupicino. Forse fu anche in relazione col papa Giovanni V o Giovanni VI. Uno dei suoi successori lo ricorda in un atto dell'809. Sermoni a lui attribuiti erano letti nel sec. XIII. La notizia relativa a lui del catalogo abbaziale dovette essere la seguente: Claudius episcopus VII et abbas LX. Essa si ispira probabilmente al suo epitafio collocato nell'antica chiesa del sec. VI edificata sulla tomba di s. Oyend; è là che riposavano tutti i santi abati dei secc. VI e VII » (R. P. de Vregille. Saint-Claude, pp. 67-68).
Tra il 1160 e il 1213 avvenne l'inventio corporis; Claudio fu portato in pellegrinaggio per tutta la Franca Contea ed ebbe inizio così una diffusissima devozione popolare al santo. L'abbazia di Condat e la città che nacque intorno ad essa, eretta in diocesi di Saint-Claude nel 1742, presero il suo nome. Nella Savoia più di ottanta chiese e cappelle furono dedicate a lui prima della Rivoluzione. Al suo sepolcro fu un succedersi ininterrotto di pellegrinaggi; si avvicendavano moltitudini anonime e personaggi illustri, attratti dalla fama di numerosi miracoli. Tra i pellegrini illustri vi furono Luigi XI, Anna, di Bretagna, Filippo l'Ardito, Carlo il Temerario, s. Francesco di Sales, s. Giovanna di Chantal e, nel 1810, il conte Giovanni Maria Mastai-Ferretti, il futuro papa Pio IX.
Claudio fu iscritto nei libri liturgici e alcune confraternite lo elessero a loro patrono; a Roma verso il 1650 il canonico Enrico Othenin fondò la confraternita di S. Claudio e edificò la chiesa di S. Claudio dei Borgognoni, che Innocenzo XI eresse nel 1677 a loro chiesa nazionale. I commercianti di giocattoli fecero di Claudio il loro patrono, ma se ne ignora la ragione. Le reliquie furono bruciate nel 1794 durante la Rivoluzione francese. Attualmente si celebra la sua festa il 6 giug. nelle diocesi di Saint-Claude, di cui è patrono principale, di Besancon e di Lione. Nel Martirologio Romano è ricordato alla stessa data un Claudio, vescovo di Besancon, in cui. probabilmente, si confonde il ricordo del vescovo del sec. VI e dell'abate di Condat.
Autore: Claude Boillon
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