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Santi Isauro, Innocenzo, Felice, Ermia, Pellegrino e Basilio Martiri
Festa:
17 giugno
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Tutti furono martirizzati ad Apollonia, in Macedonia (oggi Albania) il 17 giugno. Il racconto della loro morte era incluso nel precedente Martirologio Romano. I sei uomini erano originari di Atene e si recarono ad Apollonia per vivere come eremiti. Incontrarono e convertirono altri tre uomini che si unirono a loro nella loro vita ascetica. Il gruppo fu arrestato dal prefetto di Apollonia e ordinò loro di rinunciare alla loro fede. Quando rifiutarono, furono torturati e poi decapitati. I loro resti furono successivamente venerati a Costantinopoli.
Martirologio Romano: A Pojani in Macedonia, nell’odierna Albania, santi Isauro, Innocenzo, Felice, Ermia, Pellegrino e Basilio, martiri.
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Sono martiri ateniesi celebrati da menei e sinassari bizantini o al 17 giugno o al 7 luglio: nei rispettivi elogi rimane probabilmente traccia della passio oggi perduta.
Il diacono Isauro ed i compagni Basilio ed Innocenzo lasciano Atene per recarsi ad Apollonia a condurre vita di perfezione in una grotta, quando si imbattono in Felice, Pellegrino ed Ermia, i quali seguendo le esortazioni di Isauro donano ai poveri le loro sostanze e si uniscono a lui. I parenti cercano invano di dissuaderli, ma poi li denunziano essi stessi al perfetto Triponzio. Vengono arrestati, interrogati ed al loro rifiuto di rinnegare la fede condannati alla decapitazione.
Prima però sono condotti dal figlio del prefetto, Apollonio, che rinnova i tentativi per indurli ad apostatare. Posti alla prova del fuoco e dell'acqua, ne escono miracolosamente illesi ed a questo fatto molti astanti si convertono (e tra questi i nobili fratelli Rufo e Rufiniano, poi martiri); infine subiscono la pena capitale.
La trama del racconto è assai più semplice e verosimile di tanti altri delle medesime fonti; inoltre i testi liturgici bizantini insistono sui grandi miracoli che avvengono sulle loro tombe (o, più precisamente sulla tomba di Isauro); questo ci induce a credere che almeno di questi si venerasse il sepolcro in qualche chiesa di Costantinopoli: elemento che accresce notevolmente l’attendibilità delle fonti riferite.
Il Martirologio Romano celebra i martiri ateniesi al 17 giugno però omette il nome di Basilio, cambia Hermia in Hieremia ed asserisce che la città di Apollonia fosse in Macedonia (indicazione arbitraria e pur vaga, poiché sappiamo che ben trentadue città di questo nome si trovavano nel mondo greco, di cui tre in Macedonia).
Autore: Giovanni Lucchesi
Fonte:
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