Di un suo culto nella Chiesa greca ci sono garanti i Sinassari della famiglia M-Mc (sec. XIV), i quali ne celebrano la memoria al 18 giugno. I consueti trimetri giambici che precedono l'elogio precisano che questo santo ritenne sempre cose desiderabili la morte. Si tratta, come si vede, di un dato purtroppo assai generico che non permette di acquistare alcun altro elemento cronologico e topografico su Sant'Erasmo: potremmo tutt'al più arguirne che questo santo fu un asceta, forse un monaco, e che veniva considerato come un confessore.
Etimologia: Erasmo = amabile, piacevole, simpatico, dal greco
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Le informazioni su Sant'Erasmo Anacoreta e Confessore sono frammentarie e spesso contraddittorie, lasciandoci con più domande che risposte. Ciò nonostante, la sua venerazione, attestata sin dal XIV secolo nei Sinassari della famiglia M-Mc, lo dipinge come un uomo di profonda fede e ascetica dedizione, degno di essere annoverato tra i santi.
L'unica certezza che emerge dai testi agiografici è la data della sua commemorazione: il 18 giugno. I trimetri giambici che precedono il suo elogio nei Sinassari lo descrivono come un uomo che considerava la morte un bene desiderabile. Questa annotazione, seppur generica, suggerisce una vita votata all'ascesi e alla contemplazione, probabilmente trascorsa in un monastero.
Tuttavia, la mancanza di dettagli specifici su epoca, luogo di nascita e contesto storico rende difficile delineare un quadro biografico completo. L'appellativo "anacoreta" indica un monaco che viveva in solitudine, dedito alla preghiera e alla penitenza, mentre il titolo di "confessore" suggerisce che egli abbia subito persecuzioni per la sua fede, pur non giungendo al martirio.
Nonostante la scarsità di informazioni agiografiche, Sant'Erasmo ha goduto di una certa venerazione, soprattutto in alcune zone dell'Italia meridionale. La sua iconografia lo raffigura solitamente come un monaco anziano con la barba bianca, vestito di un semplice saio. In alcuni casi, porta con sé una croce o un libro, simboli della sua fede e del suo impegno ascetico.
La devozione a Sant'Erasmo era particolarmente diffusa tra i marinai, che lo invocavano come protettore durante i loro viaggi in mare. Ancora oggi, in alcune località costiere italiane, si tengono festeggiamenti in suo onore con processioni e messe solenni.
Autore: Franco Dieghi
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