† 1199
Sacerdote vissuto nel XII secolo, nato a Bouvignes in Belgio. La tradizione, anche se incerta, riporta che questo sacerdote è stato assassinato da un nipote sacerdote, a cui rimproverava uno stile di vita sfrenato, a cui chiedeva la conversione “dei suoi costumi”. Il 23 giugno 1199 è stato ucciso con un remo mentre stava attraversando la Mosa. San Valero è venerato nella chiesa di San Martino d’Onhaye e in suo onore ogni anno viene organizzata una processione a Hemptinne nella provincia di Namur in Belgio.
Martirologio Romano: A Onhaye nell’Hainault, nell’odierno Belgio, san Valero, sacerdote, che si tramanda sia stato ucciso con un remo, mentre attraversava la Mosa, da un nipote sacerdote, di cui aveva biasimato i costumi.
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San Valero (o Walhère) d'Onhaye, figura venerata nella tradizione cattolica belga, emerge come un esempio di fede incrollabile di fronte alle avversità e di rigore morale di fronte alla corruzione. La sua storia, seppur avvolta da alcune incertezze, narra la vicenda di un sacerdote che dedicò la propria esistenza al servizio divino e alla difesa dei principi morali, trovando infine un tragico epilogo per mano di un familiare indegno.
Nato a Bouvignes, Belgio, nel XII secolo, Valero intraprese la via del sacerdozio, dedicandosi con fervore alla cura spirituale della sua comunità. La sua predicazione, incentrata sui valori cristiani e sulla condotta morale, lo rese un punto di riferimento per i fedeli. Tuttavia, la sua intransigenza di fronte ai vizi e alle deviazioni dai principi sacri lo portò a scontrarsi con alcuni membri della sua stessa cerchia, tra cui il nipote, anch'egli sacerdote.
Le cronache narrano che il nipote di Valero, cedendo alle tentazioni di una vita dissoluta, si allontanò dai precetti religiosi, abbracciando uno stile di vita condannabile dallo zio. Valero, animato da profondo amore per il familiare e dal suo ruolo di guida spirituale, tentò con ogni mezzo di riportare il nipote sulla retta via, esortandolo alla conversione e all'abbandono dei suoi costumi corrotti.
Le sue rimostranze, però, caddero nel vuoto, anzi, ebbero l'effetto di alimentare il risentimento del nipote, accecato dall'orgoglio e dalla rabbia. In un tragico momento di follia, il nipote assalì Valero mentre questi attraversava il fiume Mosa, colpendolo a morte con un remo. L'omicidio avvenne il 23 giugno 1199, spegnendo la vita di un uomo devoto e lasciando un vuoto incolmabile nella comunità.
Nonostante la tragica fine, la figura di San Valero non svanì nel tempo. La sua fama di sacerdote integerrimo e la sua incrollabile fede divennero fonte di ispirazione per i fedeli, che ne venerarono la memoria e ne invocarono l'intercessione. I resti di Valero furono sepolti nella chiesa di San Martino d'Onhaye, dove ancora oggi riposano.
Ogni anno, in occasione dell'anniversario della sua morte, una processione si snoda attraverso il paese di Hemptinne, nella provincia di Namur, in Belgio, per commemorare il sacrificio di San Valero e per rinnovare la devozione nei suoi confronti.
Autore: Franco Dieghi
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