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San Simplicio di Autun Vescovo

Festa: 24 giugno

† 375 circa

Nato da nobili in Francia, fu un vescovo esemplare nel IV secolo. Noto per la sua pietà e bontà, visse in castità con la moglie dedicandosi al bene. Divenuto vescovo, guidò la sua comunità con fede e impegno, compiendo anche miracoli. Tra i più noti, fece crollare una statua pagana e dimostrò la sua innocenza camminando sul fuoco. Morto intorno al 375, divenne un santo venerato, con la sua festa il 24 giugno.

Martirologio Romano: Ad Autun nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Simplicio, che, di famiglia nobile e pia, visse in assoluta castità in compagnia della sua virtuosissima moglie e fu poi eletto all’episcopato.


San Simplicio nacque da una nobile famiglia gallo-romana ad Autun, nell'odierna Francia. Fin da giovane, si distinse per la sua pietà e il suo rigore morale. In un'epoca in cui la società era ancora permeata da costumi pagani, Simplicio e la sua consorte, donna di pari virtù, scelsero di vivere in castità, pur rimanendo uniti in matrimonio. Questa scelta, audace e controcorrente, testimonia la profondità della loro fede e il loro desiderio di consacrarsi interamente a Dio.
La fama di santità e saggezza di Simplicio non tardò a diffondersi, conquistando il plauso e la stima dei concittadini. Alla morte del vescovo Egemonio, la scelta del successore ricadde unanimemente su di lui. Riconoscendo in lui un uomo di profonda fede e di eccezionali virtù, il popolo di Autun vide in Simplicio la guida ideale per la propria comunità.
Assunto l'episcopato, Simplicio si dedicò con zelo e abnegazione al suo compito pastorale. Guidò la sua diocesi con saggezza e compassione, predicando il Vangelo e combattendo le eresie che minacciavano di corrompere la fede dei fedeli. La sua opera si distinse per la particolare attenzione rivolta ai più poveri e agli emarginati, ai quali offriva sollievo e sostegno materiale e spirituale.
La vita di San Simplicio fu costellata da miracoli e prodigi che ne consolidarono la fama di santità. Tra i più celebri si annovera il miracolo compiuto per smascherare la falsità del culto pagano a Cibele Berecintiana. Secondo la tradizione, Simplicio, con un gesto di fede incrollabile, fece crollare la statua della dea, dimostrando l'inanità dell'idolatria e convertendo numerosi pagani al Cristianesimo.
Un altro episodio esemplifica la sua integrità morale e la sua incrollabile fede. Accusato ingiustamente di immoralità dai suoi detrattori, Simplicio si sottopose alla prova del fuoco, camminando scalzo sui carboni ardenti. Usci indenne da questa ordalia, dimostrando la sua innocenza e rafforzando la sua autorità spirituale.
San Simplicio si spense ad Autun intorno al 375, lasciando un'eredità spirituale inestimabile. La sua memoria fu subito venerata dai fedeli che lo consideravano un taumaturgo e un intercessore presso Dio. I suoi resti furono sepolti nella cattedrale di Autun, dove divennero meta di pellegrinaggio per devoti provenienti da ogni dove.
Ancora oggi, San Simplicio è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che ne celebra la memoria il 24 giugno.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-25

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