VIII sec.
Le sue origini sono incerte: alcuni ipotizzano una stirpe reale, identificandolo con Adalberto di Echternach o addirittura con il re del Kent Ethelberto. Ipotesi, tuttavia, prive di fondamento. Più probabile l'identificazione con l'Adalberto che sottoscrisse un diploma di Pipino a San Willibrordo nel 714. Diacono e fondatore di una chiesa ad Egmond, la sua data di morte rimane ignota, ma successiva al 714 se l'identificazione è corretta. Numerosi miracoli gli furono attribuiti, narrati nella "Vita" e in un altro scritto di Egmond. Il culto di Adalberto risale al X secolo: venerato ad Egmond, dove la tradizione indica il suo sepolcro, e nelle diocesi di Treviri e Colonia. Le sue reliquie, racchiuse in una cassa artistica nel X secolo, vennero ritrovate nel XIX secolo e sono oggi custodite nella chiesa parrocchiale di Egmond.
Etimologia: Adalberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
Martirologio Romano: A Egmond in Frisia, nell’odierna Olanda, sant’Adalberto, diacono e abate, che aiutò san Villibrordo nell’evangelizzazione.
|
È noto da fonti assai tardive e poco attendibili. Secondo la Vita, composta per ordine di Egberto, vescovo di Treviri (977-993), da Ruoperto, monaco di Mettlach, Adalberto si trasferì dall'Inghilterra, sua patria, in Olanda, al seguito di s. Willibrordo, di cui fu discepolo e zelante collaboratore nella evangelizzazione dei Frisoni. Si è parlato di una sua origine reale e lo si è voluto identificare con Adalberto di Echternach (+ 739), successore di s. Willibrordo nel governo di quell'abbazia, o addirittura con s. Ethelberto, re del Kent. Ma si tratta soltanto di ipotesi gratuite. Non è invece improbabile che il nostro Adalberto si debba identificare con l'Adalberto che sottoscrisse, con altri abati, un diploma di Pipino a s. Willibrordo nel 714. Sembra certo che sia stato diacono (levita Christi) e abbia fondato una chiesa ad Egmond, presso Alkmaer, nell'Olanda del nord. Si ignora l'anno della sua morte, che, se è giusta l'identificazione con l'Adalberto del diploma di Pipino, dovette avvenire dopo il 714.
Gli furono attribuiti molti miracoli sia nella Vita già citata, sia in un altro scritto composto ad Egmond nei secc. XII e XIV. Le più antiche memorie del culto risalgono al sec. X. Risulta venerato sia ad Egmond, dove la tradizione localizza il suo sepolcro e dove, al tempo di Carlo il Semplice, nel 923, il conte Teodorico II eresse un monastero che portava il suo nome; sia anche nelle diocesi di Treviri e di Colonia. Il nome di Adalberto ricorre anche, nel sec. X, nelle litanie di Utrecht premesse al Salterio di Wolbodone, e nel Breviario delle reliquie di s. Bavone di Gand. Le reliquie di Adalberto, agli inizi del sec. X, furono racchiuse in una artistica cassa da Teodorico I, conte d'Olanda. Rimasero custodite nell'abbazia di Egmond fino al 1573, quando l'abbazia fu devastata e le reliquie si credettero perdute. Furono ritrovate alla metà del sec. XIX nella chiesa di S. Bernardo di Haarlem, donde poi, nel 1890, furono trasferite nella chiesa parrocchiale di Egmond. Il santo è festeggiato il 25 giug. nel Martirologio Romano e in quello benedettino : è onorato specialmente nelle diocesi di Haarlem, di Utrecht e di Treviri. Adalberto è raffigurato come diacono, con la dalmatica e una corona ai piedi. Recentemente è stata restaurata la vita benedettina a Egmond dalla congregazione di Francia o di Solesmes, che vi ha fondato un priorato dedicato ad Adalberto.
Autore: Willibrord Lampen
Fonte:
|
|
|
|