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Beato Benvenuto da Gubbio
Festa:
27 giugno
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† Corneto nella Puglia, Capitanata, 1232 c.
Nobile cavaliere eugubino, Benvenuto, ricevuto nell'Ordine da s. Francesco nel 1222 in qualità di fratello laico, fu destinato al servizio dei lebbrosi negli ospedali, giungendo in questo umile e laborioso ministero alle vette della santità. Si distinse, inoltre, per la contemplazione, per l'amore alla Eucaristia e per la pazienza nelle lunghe e gravi malattie. Morì a Corneto nella Puglia (Capitanata) verso il 1232. Tanto si divulgò la fama dei suoi strepitosi prodigi, registrati dagli antichi annalisti dell'Ordine, che Gregorio IX, nel 1236, diede ai vescovi di Melfi, Molfetta e Venosa l'incarico di raccogliere le informazioni per la canonizzazione. Il processo non ebbe seguito nella Curia Romana, ma Benvenuto fu oggetto di culto in quelle diocesi e nella cittadina di Deliceto (diocesi di Bovino), dove le sue reliquie furono trasferite dopo la distruzione di Corneto, avvenuta intorno al 1243.
Etimologia: Benvenuto = significato evidente (italiano)
Martirologio Romano: A Corneto vicino a Bovino in Puglia, beato Benvenuto da Gubbio, religioso dell’Ordine dei Minori, che nell’umile servizio ai malati si conformò alla vita di Cristo povero.
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Nato nobile cavaliere nella città eugubina, la sua vita prese una svolta radicale quando incontrò San Francesco d'Assisi nel 1222. Abbandonando le armi e le comodità del suo rango, Benvenuto abbracciò la vita francescana, dedicandosi con fervore al servizio dei più emarginati: i lebbrosi.
Nato da nobile famiglia eugubina intorno al 1190, Benvenuto crebbe con i valori cavallereschi tipici dell'epoca. La sua vita, però, subì un profondo mutamento quando, nel 1222, incontrò San Francesco d'Assisi. Attratto dalla radicalità evangelica del santo, Benvenuto rinunciò al suo passato e si unì all'Ordine francescano come fratello laico.
La scelta di Benvenuto non fu banale. In un'epoca in cui la lebbra era considerata una malattia orribile e contagiosa, egli si dedicò con abnegazione al servizio dei lebbrosi, assumendo la cura dei loro corpi e anime negli ospedali. In questo umile e faticoso ministero, Benvenuto raggiunse le vette della santità, manifestando un'autentica carità compassionevole che lo rese un esempio luminoso per i suoi confratelli.
Oltre al suo impegno verso i lebbrosi, Benvenuto si distinse per la sua profonda vita interiore, caratterizzata da una intensa contemplazione mistica, da un amore ardente per l'Eucaristia e da una straordinaria pazienza nelle lunghe e dolorose malattie che lo afflissero. Queste virtù, unite al suo servizio umile e disinteressato, lo resero un modello di santità ammirato da tutti coloro che lo conobbero.
Benvenuto da Gubbio si spense a Corneto, in Puglia, intorno al 1232. La fama della sua santità si diffuse rapidamente, tanto che Papa Gregorio IX, nel 1236, avviò il processo di canonizzazione. Sebbene il processo non giunse a conclusione, il culto di Benvenuto si diffuse spontaneamente in diverse diocesi, in particolare a Deliceto, dove le sue reliquie furono trasferite dopo la distruzione di Corneto. Nel 1697, Papa Innocenzo XII confermò il culto del Beato Benvenuto, estendendo la sua festa liturgica, celebrata il 27 giugno, all'intero Ordine francescano.
Autore: Franco Dieghi
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