† 623 circa
Eletto vescovo nel 586, Bertrando contrastò le mire ereditarie della vedova del predecessore e amministrò con lungimiranza i beni della Chiesa. La sua fama lo portò ad essere incaricato di missioni diplomatiche da re Gontrano e a partecipare alla risoluzione di conflitti interni. Fedele sostenitore di Clotario II, subì esilio e prigionia durante il regno rivale di Teodeberto. Restaurato sul trono episcopale nel 613, Bertrando impiegò le sue ricchezze per fondare monasteri e basiliche, tra cui il complesso di La Couture e la basilica di San Germano a Parigi. Partecipò al Concilio di Parigi del 614 e redasse un prezioso testamento. Morì nel 623 circa, venerato come santo in diverse diocesi francesi.
Martirologio Romano: A Le Mans nel territorio della Neustria, sempre in Francia, san Berticranno, vescovo, pastore di pace e premuroso verso i poveri e i monaci.
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Figlio di un ricco proprietario franco della regione di Rouen, Bertrando (Bertigranno, Berteranno, Bertecranno) ricevette la tonsura a Tours, ma fu ordinato prete a Parigi, dove san Germano lo volle arcidiacono. Nel 586, alla morte di Badegisilo, il re Gontrano volle che egli fosse nominato vescovo di Le Mans. Bertrando, appena insediato, dimostrò le sue qualità di amministratore rintuzzando le pretese della vedova del suo antecessore, la quale con molta asprezza e tenacia reclamava come eredità personale i beni che Badegisilo aveva ricevuto per la sua Chiesa.
Gontrano, nel 587-88, gli affidò un'ambasciata in Bretagna, dopo l'attacco della regione di Nantes da parte dei principi bretoni Varoco e Vidimaclo. Nel 589-90 fu tra i vescovi incaricati di riportare la pace nel monastero di Santa Croce di Poitiers, dove era avvenuta una rivolta. Alla morte di Gontrano (593) egli prestò giuramento a Clotario II e seguì le diverse fortune di questo re. Vinto nel 600 dalle truppe di suo cugino Teodeberto, re dell'Austrasia, Clotario fu costretto ad abbandonare al rivale tutto il territorio che possedeva tra la Loira e la Senna, incluso quello di Le Mans. Bertrando fu spogliato dei suoi beni, messo in prigione, esiliato due volte (596-97 e 600-604): ebbe il dolore di vedere l'intruso Bertegisilo usurpargli il trono episcopale. «Poiché ero legato dai mio giuramento», scrive egli stesso, «così da non poter infrangerlo, ho abbandonato volentieri la santa Chiesa di Le Mans con tutti i miei beni piuttosto che venir convinto di spergiuro». Ma, nel 613, Clotario II fu riconosciuto re di tutta la Francia e anche il vescovo di Le Mans rientrò nella sua sede.
Bertrando seppe fare buon uso delle grandi ricchezze di cui, per famiglia e per generosità di re Clotario, era proprietario: fondò il monastero canonicale dei SS. Pietro e Paolo (La Couture) e la basilica di Santa Croce; eresse il monastero di San Germano di Parigi e l'annessa basilica; fece costruire, o restaurò, l'ospizio di San Martino di Pontlieue.
Nel 614, il santo vescovo assistette al concilio di Parigi; il 26 marzo 616 dettò al notaio Ebbone il suo testamento, uno dei documenti più interessanti e preziosi dell'età merovingia.
Bertrando morì il 30 giugno intorno al 623 e fu seppellito nella basilica dei SS. Pietro e Paolo. La sua festa, già celebrata nel dies natalis, è fissata oggi al 3 luglio.
La diocesi di Laval ricorda il santo al 30 giugno mentre a Parigi lo si festeggia il 9 luglio. Due chiese gli sono consacrate in diocesi di Le Mans, dove anche si conserva un'antica stoffa detta «il sudario di san Bertrando».
Autore: Jean-Pierre Vandamme
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