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San Golveno di Leon Vescovo

Festa: 1 luglio

VI sec.

La sua venerazione, attestata dal culto diffuso in Bretagna, con chiese, cappelle e fontane a lui dedicate, raggiunge l'apice a Goulven, luogo di pellegrinaggio e centro del suo eremitaggio. La "Vita", pur priva di valore storico, offre spunti sulla sua vita: nato da nobili inglesi a Plounéour-Trez, ricevette un'educazione religiosa da Godien. Divenuto diacono, si ritirò in eremitaggio a Kermaden, dove compì miracoli e liberò il paese dai Sassoni. Nominato vescovo di Leon, rifiutò la carica e fuggì a Roma, dove fu consacrato comunque. Ritornato in Bretagna, fondò l'eremitaggio di Saint-Didier, dove si spense o, secondo alcuni, durante un viaggio a Rennes.

Martirologio Romano: Nella Bretagna in Francia, san Golveno, vescovo, che dopo una vita eremitica si tramanda sia succeduto a san Paolo di Léon.


Il culto di san Golveno (fr. Goulven, Golven) ha conosciuto una grande diffusione in Bretagna nel Medioevo. La maggiorparte delle diocesi e monasteri bretoni celebravano la sua festa il 1° luglio; le parrocchie e abbazie desideravano possedere qualcuna delle sue reliquie. Numerose sono ancora le parrocchie dove chiese (Goulven e Goulien nel Finistère, Taupont nel Morbihan), cappelle o fontane portano il suo nome. Il diffondersi del suo culto ha prodotto verso il secolo XI la redazione di una Vita, priva però di ogni valore teorico.
A Goulven, che fu il centro del suo culto e meta di frequenti pellegrinaggi, ogni luogo ricorda un episodio della vita del santo. Nella zona di Plounéour-Trez, dove i genitori Glaudano e Gologuen sbarcarono, venendo dalla Gran Bretagna, e dove egli nacque in grande miseria, si mostra il suo letto, costituito da una conca di pietra, e la fontana dove fu battezzato, sgorgata alla sua nascita per le preghiere del padre. L’acqua di questa fontana è considerata così miracolosa che se ne è dovuta costruire accanto un’altra per gli usi ordinari. Inoltre la vicina località di Kergodien ricorda il santo uomo Godien che si occupò dell'educazione di Golveno alla morte dei suoi genitori.
Una piccola cappella ricorda il Péniti sant Goulven cioè il luogo di penitenza del santo di dove questi usciva soltanto una volta al giorno per passeggiare attorno all’edificio e percorrere non più di trecento passi. Tre croci di pietra sostituiscono negli stessi luoghi le tre croci di legno che Golveno aveva piantato per pregare ai loro piedi e permane tuttora l’uso devoto di pregare presso le cosiddette «stazioni» di san Golveno. Un altro luogo, Kermaden, ricorda anche il nome del fedele Maden che si era affezionato a Golveno.
La chiesa parrocchiale è costruita sull’area dei Minihi, l’asilo e l’eremitaggio che gli aveva dato il conte Even di Lesneven, per ricompensarlo di avere, con la sua preghiera, liberato il paese dalle incursioni dei Sassoni. A Goulien si conserva una croce d’oro che, si dice, sia appartenuta a san Golveno ed i falsi giuramenti fatti su dì essa sono subito puniti. Il santo aveva fatto fabbricare anche tre campane quadrate, conservate gelosamente perché il loro suono e il loro tocco bastavano a guarire le malattie. Per queste sue straordinarie doti, Golveno fu designato come vescovo di Leon e successore di san Paolo Aureliano, ma egli ricusò questa carica e fuggì a Roma, dove, per volontà del papa, fu ugualmente consacrato vescovo.
L’amore per la solitudine lo riprese alla fine della vita e si ritirò a Saint-Didier presso Rennes, dove si vede ancora il bosco, l’eremitaggio, il forno e la fontana del santo. Per altri sarebbe invece morto durante un viaggio a Rennes: infatti l’abbazia di Saint-Mélaine di Rennes si gloriava di possederne il corpo o almeno una parte delle reliquie; ma anche molte altre chiese ne pretesero una parte.
La fama di san Golveno è andata offuscandosi dopo il Medioevo, ma il suo nome continua a essere imposto al Battesimo ed egli è sempre festeggiato il 1° luglio nelle diocesi di Quimper e di Rennes.


Autore:
Jean Evenou


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-03-07

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