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San Carileffo Abate

Festa: 1 luglio

Delle tre Vitae di Carileffo pervenuteci, una è senza valore, mentre le altre due furono redatte nel sec. IX, in epoca, cioè, molto posteriore a quella in cui visse il santo. In un diploma di Clodoveo III del 693 si parla di un monastero costruito in onore del «pio Carilefus, confessore», e in un testo di Dagoberto III, databile tra il 712 e il 715, Carileffo è definito «beatissimo», mentre un altro diploma del 752 lo chiama santo. Secondo la tradizione leggendaria, Carileffo, monaco a Ménat, avrebbe poi lasciato l'Alvernia assieme a sant'Avito, si sarebbe recato nel Sologne e nel Perche e avrebbe infine fondato il monastero di Anille. In realtà, dalle scarse notizie certe che mettono Carileffo in relazione con questo monastero, si può ricavare che egli non ne fu il fondatore e neppure l'abate, dal momento che esso fu eretto in suo onore: forse il santo conduceva vita eremitica nei pressi del luogo ove sarebbe poi sorto il monastero. Al momento delle invasioni normanne i resti di Carileffo furono trasferiti a Blois e poi riportati a St-Calais nel 1663.

Martirologio Romano: Nel monastero di Saint-Calais nel territorio di Le Mans in Francia, san Carilelfo, abate.


La figura di San Carileffo (Areleffo; fr. Calais), venerato come abate nella regione francese del Maine, rimane avvolta in un alone di mistero e leggenda. Le informazioni certe sulla sua vita scarseggiano, lasciando spazio a diverse interpretazioni e narrazioni agiografiche. Nonostante ciò, la devozione verso questo santo eremita è sopravvissuta nei secoli, rendendolo una figura significativa nella storia del monachesimo francese.
Le principali fonti di conoscenza su San Carileffo sono tre Vitae, redatte nel IX secolo, un'epoca molto successiva alla sua morte. L'affidabilità di una di queste Vitae è stata messa in dubbio, mentre le altre due, pur offrendo informazioni preziose, risentono della distanza temporale dagli eventi narrati. Ulteriori testimonianze si trovano in diplomi reali del VII e VIII secolo, che attestano la venerazione verso Carileffo e la sua associazione al monastero di Anille (oggi Saint-Calais).
Secondo la tradizione, Carileffo sarebbe stato monaco a Menat, nell'Alvernia. Insieme a sant'Avito, avrebbe lasciato la sua regione natale per recarsi nel Sologne e nel Perche, infine stabilendosi presso il fiume Anille nella diocesi di Le Mans. Qui, attratto dalla vita eremitica, avrebbe condotto un'esistenza ascetica in solitudine. La fama della sua santità si diffuse rapidamente, attirando numerosi discepoli che desideravano seguire il suo esempio. In loro onore, Carileffo avrebbe fondato il monastero di Anille, divenendone l'abate e guidando la comunità con saggezza e compassione.
Tuttavia, ricerche storiche suggeriscono che Carileffo potrebbe non essere stato il fondatore del monastero, ma piuttosto un eremita venerato in loco, in onore del quale l'abbazia fu eretta. Questa ipotesi si basa sulle scarse prove che lo collegano direttamente alla fondazione del monastero.
La venerazione di San Carileffo si diffuse in Francia, in particolare nella regione del Maine. Le sue reliquie vennero conservate nel monastero di Anille fino alle invasioni normanne, quando furono trasferite a Blois per motivi di sicurezza. Nel 1663, i resti del santo furono riportati a Saint-Calais, dove sono tuttora custoditi e venerati.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-06-01

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