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Beati Ruggero Dickinson, Rodolfo Milner e Lorenzo Humphrey Martiri

Festa: 7 luglio

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† Winchester, Inghilterra, 7 luglio 1591

Questi uomini, provenienti da contesti sociali diversi, si convertirono al cattolicesimo e si dedicarono con fervore alla diffusione della loro fede, nonostante le severe persecuzioni nell'Inghilterra protestante del XVI secolo. Milner, un umile contadino, e Dicconson, un sacerdote formato a Reims, incarnano la resilienza dei cattolici inglesi, mentre Humphreys, convertitosi da protestante, testimonia la forza della fede che travalica le divisioni confessionali. La loro scelta di rimanere fedeli alla Chiesa cattolica li condusse al martirio, consacrando le loro vite come esempio di coraggio e di devozione.

Martirologio Romano: A Winchester in Inghilterra, beati martiri Ruggero Dickinson, sacerdote, e Rodolfo Milner, contadino e padre di famiglia, povero e analfabeta, ma fermo nella fede, i quali sotto la regina Elisabetta I furono catturati insieme e uccisi con il supplizio del patibolo. Insieme ad essi si fa memoria del beato Lorenzo Humphrey, giovane che per avere abbracciato la fede cattolica morì impiccato nello stesso luogo in un giorno rimasto ignoto.


Ralph Milner
Ralph Milner, figura umile e tenace, incarna la resilienza della fede cattolica nell'Inghilterra protestante del XVI secolo. Nato in un contesto rurale e segnato da una scarsa istruzione, Milner rappresenta un esempio straordinario di come la devozione religiosa possa trascendere le barriere sociali e intellettuali.
La sua conversione al cattolicesimo, in un'epoca di forti tensioni religiose, testimonia un profondo desiderio di connessione spirituale e una ferma convinzione nei dogmi della Chiesa romana. Il contrasto tra la sua umile condizione e la scelta di abbracciare una fede perseguitata conferisce alla sua storia un'aura di eroismo silenzioso.
L'arresto immediato dopo la prima comunione sottolinea la gravità delle persecuzioni religiose in Inghilterra. Tuttavia, la prigione di Winchester non lo spezzò, anzi, divenne un luogo di apostolato. La fiducia riposta in lui dai carcerieri, manifestatasi nell'affidamento delle chiavi, è un segno della sua integrità e del rispetto che suscitava anche tra coloro che non condividevano la sua fede.
Il ruolo di Milner come guida e protettore dei sacerdoti clandestini è un aspetto fondamentale della sua biografia. Egli facilitava la celebrazione dei sacramenti, offrendo un conforto spirituale essenziale ai cattolici costretti all'illegalità. La sua fedeltà a questi preti, nonostante i rischi connessi, dimostra un coraggio indomito e un profondo senso di missione.
La morte in martirologio, condivisa con il padre Roger Dicconson, consacra la figura di Ralph Milner all'interno della tradizione cattolica. La sua beatificazione nel 1929 è un riconoscimento ufficiale del suo sacrificio e della sua santità.

Roger Dicconson (Dickinson o Dickenson)
Nato nel Lincolnshire, all'inizio del XVI secolo, Dicconson, come tanti altri giovani inglesi animati da un fervido desiderio di servire Dio, si recò a Reims per intraprendere gli studi teologici. La scelta di Reims non fu casuale: la città francese, in quegli anni, rappresentava un importante centro di formazione per i seminaristi inglesi, costretti all'esilio dalla crescente ostilità del potere anglicano nei confronti della Chiesa cattolica.
Il ritorno in patria, nel 1583, segnò l'inizio di una pericolosa missione. Dicconson, consapevole dei rischi che correva, si gettò anima e corpo nell'opera di evangelizzazione, offrendo conforto spirituale ai fedeli cattolici costretti all'illegalità. La sua attività, tuttavia, non passò inosservata. Presto, infatti, fu arrestato dalle autorità inglesi, le quali vedevano nei sacerdoti cattolici una minaccia per l'ordine pubblico e per l'unità religiosa del regno.
La prigionia, tuttavia, non riuscì a spezzare lo spirito di Dicconson. Con una prontezza d'ingegno che confina con la leggenda, il giovane sacerdote riuscì a evadere, approfittando dell'ubriachezza delle sue guardie. Questo episodio, se da un lato testimonia la sua determinazione, dall'altro solleva interrogativi sulla sua personalità. Era Dicconson un uomo avventato o piuttosto un calcolatore? La sua fuga rocambolesca può essere interpretata come un atto di sfida o come una semplice necessità di sopravvivere per poter continuare la sua missione.
Il secondo arresto, avvenuto in circostanze meno fortunate, segnò l'inizio della fine. Condannato a morte per alto tradimento, Dicconson affrontò il supplizio con serenità e coraggio, offrendo un esempio di fede incrollabile. La sua esecuzione, avvenuta a Winchester il 7 luglio 1591, suscitò un'ondata di commozione tra i cattolici inglesi, i quali videro in lui un nuovo martire da venerare.

Il Martirio
Catturati insieme, Padre Dicconson e Milner furono reclusi in condizioni durissime nel carcere di Winchester, in attesa del processo. Il giudice, nel tentativo di salvar loro la vita, li esortò a partecipare a una funzione protestante. Tuttavia, rifiutarono fermamente, preparandosi con serenità alla morte imminente. Nonostante i numerosi tentativi di convincerlo a rinnegare la loro fede cattolica, essi rimasero implacabili.
Mentre Milner veniva condotto al patibolo insieme a Padre Dicconson, i suoi figli furono portati a supplicarlo di cambiare idea. Ma Milner, forte nella sua fede, li benedisse per l'ultima volta, confermando la sua risoluzione. Infine, i due uomini furono giustiziati con crudeltà, impiccati, sventrati e squartati.

Laurence Humphreys
Nato in una famiglia protestante dell'Hampshire intorno al 1571, Laurence Humphreys dimostrò sin dalla giovinezza una spiccata sensibilità religiosa. La frequente lettura della Bibbia e di testi spirituali, unita alla pratica delle opere di misericordia, lo condussero verso una maturazione spirituale che lo portò a mettere in discussione le proprie convinzioni iniziali. L'incontro con un prete cattolico fu determinante per la sua conversione, avvenuta all'età di diciotto anni.
La scelta di abbracciare il cattolicesimo in un periodo di forte persecuzione religiosa lo espose a gravi rischi. Nel 1591, durante una grave malattia, pronunciò parole offensive nei confronti della regina Elisabetta, probabilmente in preda al delirio. Queste affermazioni, seppur involontarie, furono sufficienti per farlo arrestare e processare.
Al processo, Humphreys dimostrò un coraggio ammirevole, rifiutando di ritrattare le proprie convinzioni e accettando serenamente la condanna a morte. La sua esecuzione, avvenuta al Barditch di Winchester il 7 luglio 1591, lo consacrò come martire della fede cattolica.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-08-09

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