IV sec.
I tribuni Nicostrato e Antioco e i loro compagni soldati sono noti soltanto per il ruolo secondario da essi sostenuto nella passio, del resto favolosa, di Procopio di Cesarea. Si può dunque, a buon diritto, non solo dubitare del loro martirio, ma anche della loro stessa esistenza. Nicostrato ed Antioco sono tuttavia annunciati nei sinassari bizantiní, come compagni di martirio di Procopio, ma senza alcuna particolare notizia, in date diverse: 7, 19, 20 e 21 maggio. Sono inoltre menzionati nella notizia di s. Procopio all'8 giugno. Sconosciuti ai martirologi medievali dell'Occidente, Nicostrato ed Antioco sono stati introdotti da C. Baronio nel Martirologio Romano al 21 maggio.
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NICOSTRATO e ANTIOCO, tribuni, santi, martiri di CESAREA di PALESTINA.
Secondo la tradizione, Nicostrato e Antioco erano tribuni dell'esercito romano durante il regno di Diocleziano, un'epoca segnata da feroci persecuzioni contro i cristiani. Entrambi, uomini di fede profonda e rettitudine morale, si convertirono al Cristianesimo, attratti dai principi di amore e giustizia predicati da Gesù Cristo. La loro conversione avvenne verosimilmente grazie all'influenza di San Procopio, un soldato sotto il loro comando, rinomato per la sua devozione e il suo zelo nel diffondere la parola di Dio.
Arresto e Torture
La notizia della conversione di Nicostrato e Antioco si diffuse rapidamente, giungendo alle orecchie delle autorità romane. Furiosi per la loro apostasia, vennero arrestati e condotti dinanzi all'Imperatore Diocleziano. Di fronte al sovrano, confessarono apertamente la loro fede in Cristo, rifiutando di rinnegare il loro credo neanche di fronte alla minaccia di torture e morte. Incarcerati in una gelida cella, subirono atroci sofferenze, flagellazioni e privazioni, ma la loro fede rimase incrollabile.
Martirio
Nonostante le torture e i tentativi di persuasione, Nicostrato e Antioco persistettero nella loro incrollabile fede. Di fronte alla loro tenacia, Diocleziano, esasperato e furioso, ordinò la loro esecuzione. Condotti al patibolo, affrontarono la morte con coraggio e serenità, offrendo il loro sacrificio come testimonianza suprema della loro fede. La tradizione narra che vennero decapitati insieme a San Procopio, probabilmente a Cesarea di Palestina, all'inizio del IV secolo.
Culto
Nonostante la dubbia storicità del loro martirio, la venerazione di Santi Nicostrato e Antioco è attestata sin da epoche antiche. Le loro gesta eroiche e la loro incrollabile fede ispirarono numerosi fedeli, soprattutto tra i soldati e coloro che subivano persecuzioni per la loro fede. Vennero menzionati nei sinassari bizantini e, seppur con date diverse, la loro memoria era diffusa in Oriente.
Nel XVI secolo, la loro devozione raggiunse l'Occidente grazie all'opera di Cesare Baronio, Cardinale e storico italiano, che li inserì nel Martirologio Romano, fissando la loro commemorazione al 21 Maggio. Da allora, la loro figura ha continuato ad ispirare i cristiani di tutto il mondo, rappresentando un potente esempio di coraggio, fedeltà e perseveranza di fronte alle avversità.
Devozione
- Le reliquie di Santi Nicostrato e Antioco sono state venerate in diverse località, tra cui Roma, Napoli e Bari. Ancora oggi, esse sono meta di pellegrinaggio per fedeli che cercano la loro intercessione e il loro sostegno.
- La loro iconografia li raffigura generalmente come soldati romani in armatura, con in mano la palma del martirio, simbolo della loro vittoria sulla morte e sulla persecuzione. In alcune rappresentazioni, sono raffigurati insieme a San Procopio, loro compagno di martirio.
- I Santi Nicostrato e Antioco sono considerati patroni dei soldati, dei perseguitati per la fede e di coloro che lottano per la verità e la giustizia. La loro intercessione è invocata da chi si trova ad affrontare prove difficili, persecuzioni o momenti di dubbio e sconforto.
Autore: Franco Dieghi
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