Visse nel secolo VI, ma la Vita ci è nota attraverso una passio composta dopo il secolo X sulla scorta di una biografia più antica, ora perduta. Secondo questo scritto, Elerio nacque a Tongres da un nobile pagano di nome Sigoberto. All'età di sette anni fu affidato alle cure di un certo Cuniberto che lo istruì nelle lettere e nella religione cristiana. Ucciso Cuniberto dal padre, il quale temeva che il figlio abbracciasse il Cristianesimo, Elerio fuggì a Thérouanne dove rimase per cinque anni; ma poiché si spargeva già la fama delle sue virtù e dei miracoli da lui operati si recò a Nanteuil presso l'abate Marculfo che lo battezzò e lo autorizzò a recarsi nell'isola di Jersey per vivervi da eremita. Quivi, dopo quindici anni di aspra penitenza, fu ucciso in una scorreria di pirati e il suo corpo fu trasferito da un discepolo a Beaubec, in Normandia. Sebbene Elerio sia stato inserito di recente nei martirologi, il suo culto è però molto antico. Nell'isola di Jersey un villaggio porta il suo nome; chiese a lui dedicate si trovano nelle diocesi di Coutances e Rennes, dove già se ne celebrava la festa agli inizi del secolo XVIII.
E' commemorato il 16 luglio.
Autore: Agostino Amore
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