Il Baronio lo ha iscritto nel Martirologio Romano alla data del 17 luglio. Ma dalle memorie tiburtine appare unicamente che le reliquie del martire giacevano sotto l'altare maggiore della chiesa di S. Lorenzo, cattedrale di Tivoli. Non conoscendo nulla del santo, sono state emesse alcune ipotesi per identificarlo. Per alcuni Generoso è il "generoso" vescovo di Tivoli, ricordato da Procopio senza darne il nome, che fu ucciso dai Goti insieme col suo popolo, sotto Totila. Molto acuto e molto vicino alla verità è quanto scrive il Delehaye nel Cornmento al Martirologio Romano: "Certum vero Generosam martirem ad diem 17 iulii fastis Latinorum inscriptam fuisse cum reliquis martyribus Scillitanis. Haec fortasse seorsim a sociis Tibure colebatur sub nomine Generosi". Tale giudizio era stato già intuito dal Lanzoni. In un affresco sovrastante il trono vescovile della cattedrale, Generoso è rappresentato come militare, mentre confessa la fede davanti al giudice: risale al tempo di Pio VII, già vescovo di Tivoli.
Autore: Filippo Caraffa
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