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Patronato: Marsiglia
Emblema: Palma, Spada, Ruota, Cavallo, Stendardo
Martirologio Romano: A Marsiglia nella Provenza in Francia, san Vittore, martire.
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Assai difficile è trovare notizie storicamente attendibili sul patrono di Marsiglia, il martire San Vittore. I santi Gregorio di Tours e Venanzio Fortunato, nelle loro opere, ricordano come la tomba del santo nella città francese fosse una delle mete di pellegrinaggi più frequentate nell’intera nazione. Vittore, probabilmente appartenente ad una famiglia senatoriale, svolse il ruolo di ufficiale nell’esercito romano. Verso la fine del III secolo, in occasione della visita dell’imperatore Massimiano a Marsiglia, si trovò a dover incoraggiare i cristiani indigeni a restare saldi nella loro fede ed a resistere alla persecuzione. Questa ebbe forse inizio quando, assediata la città nel 287, i cristiani rifiutarono categoricamente di combattere, di sacrificare agli dèi e di riconoscere il dogma della divinità imperiale. Denunciato e portato dinnanzi all’imperatore, Vittore fu condannato alla tortura. La leggendaria “Passio” gli attribuisce la conversione alla religione cristiana di tre guardie, che sarebbero così state giustiziate ancor prima di lui. Decapitato poi anch’egli, i quattro cadaveri furono gettati in mare. Alcuni loro amici riuscirono però miracolosamente a ritrovarli ed a seppellirli ove sorse poi il cimitero di Marsiglia, in una cavità ricavata nella roccia. La prima citazione ufficiale del San Vittore in questione in un martirologio avvenne solo nell’806 con quello Lionese. A San Giovanni Cassiano, che fondò a Marsiglia un convento dedicato al santo martire, è attribuita da alcuni la stesura della “Passio”. Non è però da escludere che Cassiano si sia limitato ad adattare a questa città la storia di un qualche santo orientale e ad abbinargli un nome latino. Non esistevano infatti nelle Gallie dei martiri molto antichi, dei quali si custodissero le reliquie, venerabili come patroni. Recenti ricerche hanno comunque appurato una seppur minima veridicità della “Passio”. Alcuni scavi effettuati nella cripta di San Vittore rivelarono una necropoli scavata nella roccia, contenente varie tombe ed un altare, al disotto di una cappella risalente al VI secolo. Due tombe marmoree contenevano i resti di due uomini, forse Vittore ed un suo compagno, ed erano situate in una sorta di costruzione paleocristiana molto simile a quella solitamente edificate sulle tombe dei martiri. Tale edificio potrebbe risalire all’inizio del V secolo, mentre le tombe addirittura ai primi anni del IV secolo. E’ attestato un culto risalente proprio a tale epoca. Il nome Vittore fu invece molto probabilmente attribuito simbolicamente ad un personaggio anonimo e Cassiano scrisse la “Passio” del patrono del suo nuovo monastero rifacendosi evidentemente a tradizioni orali. Il nuovo Martyrologium Romanum commemora San Vittore al 21 luglio.
Autore: Fabio Arduino
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