Visse sotto Childeberto II e Teodeberto II. Nata nel 578 dal duca Wintrom e da Godila, ancor giovanissima consacrò a Dio la sua verginità. La morte sul patibolo del fidanzato Oboleno, impostole dalla famiglia, la salvò da un primo matrimonio. Rifiutò poi un secondo sposo e si rifugiò a Metz, nella chiesa di S. Stefano, asilo sacro. Finalmente, con il consenso dei suoi genitori, raggiunse a Treviri sua zia Rotilde, badessa e iniziò sotto la sua direzione la vita monastica. Ritornata a Metz, vi costruì, sopra un terreno donato dai suoi genitori, un monastero, cui diede la Regola di s. Benedetto, chiamato prima S. Pietro di Metz, poi col nome della fondatrice. Glodesinda lo diresse per sei anni e ivi mori a trent'anni, nel 608. Fu sepolta nella chiesa dei SS. Apostoli, denominata in seguito di S. Arnaldo. Venticinque anni più tardi il suo corpo fu portato col consenso del re nella chiesa di S. Maria. Sotto Luigi il Buono, il vescovo di Metz, Drogone, lo fece trasferire nella chiesa che essa aveva innalzato e che divenne S. Glodesinda. Le reliquie furono salvate durante la Rivoluzione e la santa fu sempre oggetto di un culto fervente. Il suo nome figura nelle litanie di Hastière-Waulsort e nel Calendario obituale di Liegi. Era venerata anche a Huy nel Belgio.È festeggiata il 25 lugl. e il 14 marzo (traslazione).
Autore: Clémence Dupont
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