Secondo una leggenda incontrollabile, Cameliano, succeduto a san Lupo nel 479 e nono vescovo di Troyes, avrebbe fatto parte di una legazione inviata ad Attila: mentre i suoi compagni furono massacrati, egli riuscì a salvarsi e a portare la notizia della loro morte. Sidonio Apollinare elogia Cameliano, che sarebbe stato presentato al clero da san Lupo stesso come suo successore, per la dolcezza, la gravità e la prudenza dimostrata.
Verso il 486, santa Genoveffa, che cercava grano per Parigi affamata, si recò a Troyes per raccomandare a Cameliano la sua questua; nel 493 il vescovo accolse a Villery Clodoveo che si recava incontro a Clotilde. Cameliano accolse anche sant'Aventino, lo nominò economo della sua Chiesa e poi lo lasciò andare a vivere in solitudine. Nel 511, partecipò con altri trentuno vescovi al concilio convocato da Clodoveo a Orléans, in cui si sottoscrisse al XXI posto.
Il 28 luglio si celebra la festa di Cameliano, che morì tra il 525 e il 531.
Autore: Gilbert Bataille
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