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Rouen, Francia, 11 ottobre 1763 - Rochefort, Francia, 29 luglio 1794
Alla fine del Settecento avvenne la Rivoluzione francese, della quale uno dei capisaldi era la laicità; durante essa, si rifiuta il mondo del passato, l'Ancien Régime, che viene considerato l'insieme di tutti gli errori e le ingiustizie. Si vuole quindi distruggere il passato, con la sua cultura e i suoi costumi; malgrado la religione era presente nella società, si vuole sostituire ad essa il culto razionalista della Dea ragione. La Rivoluzione divenne presto antiecclesiale: è del 1790 la Costituzione civile del clero, che soppresse i privilegi del clero e degli ordini religiosi, decise che i vescovi e i parroci fossero eletti da gruppi politici e abolì il Cattolicesimo come religione di stato, ma divenne l'unica religione che poteva celebrare le feste pubblicamente. Del clero, ben pochi giurarono la Costituzione civile, formando la chiesa "giurata", mentre la maggior parte dei sacerdoti formarono la chiesa "refrattaria"; molti di essi, assieme anche a laici cattolici, subirono il martirio. Il sacerdote Carlo Antonio Nicola Ancel faceva parte della Congregazione di Gesù e Maria di san Giovanni Eudes. In quanto sacerdote, venne confinato in una nave prigione al largo di Rochefort, in condizioni disumane. Morì lì il 29 luglio 1794, colpito da un micidiale contagio. San Giovanni Paolo II lo ha beatificato nel 1995.
Martirologio Romano: Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beato Carlo Nicola Antonio Ancel, sacerdote della Società di Gesù e Maria e martire, che, durante la rivoluzione francese, confinato in quanto sacerdote in una galera in condizioni disumane, portò a termine il suo martirio consunto da letale contagio.
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