† 304
Patronato: Madrid
Martirologio Romano: A Alcalá de Henares in Spagna, i santi fratelli Giusto e Pastore, martiri, che, ancora fanciulli, lasciate a scuola le tavolette di scrittura, corsero spontaneamente incontro al martirio: subito catturati e battuti con le verghe per ordine del governatore furono entrambi sgozzati per Cristo con la spada dal loro carnefice, mentre si confortavano l’un l’altro con reciproche esortazioni.
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Secondo i loro Atti, non anteriori al secolo VII e manifestamente leggendari, Giusto e Pastore erano due bambini cristiani, figli di genitori ugualmente cristiani, che vivevano a Complutum, oggi Alcalà de Henares (Madrid), allo scoppio della persecuzione di Diocleziano. Avendo udito a scuola che era arrivato il governatore Daciano in cerca di cristiani da uccidere, gettarono via i libri e corsero ad offrirsi al martirio. Senza alcun processo, essi furono subito condannati a morte. L’esecuzione avvenne fuori dalla città, dove i loro corpi furono sepolti.
Verso il 391, come racconta sant'Ildefonso di Toledo, il vescovo Asturio, in seguito ad una rivelazione, cercò e trovò alcuni sepolcri di martiri a Complutum; i loro nomi non furono tramandati, ma si trattava certamente di Giusto e Pastore, non registrandosene altri in questa città.
Un anno dopo (392), Paolino di Nola fece seppellire suo figlio accanto ai martiri di Complutum, come lui stesso ci racconta nel suo Carmen, anch’egli senza tramandarne i nomi; questi, invece, sotto fatti per primo da Prudenzio, che ne tesse le lodi, all’inizio del secolo V.
Un’iscrizione di Medina Sidonia (Cadice) del 630 ed una di Guadix (Granata) commemorano le reliquie conservate in una basilica, fra cui quelle di Giusto e Pastore.
Il culto si propagò in tutta la Spagna, nel Sud della Francia e più tardi anche in Sardegna; la liturgia ispanica aveva riservato loro un Ufficio proprio. Sant'Eulogio di Cordova che scriveva nel secolo IX, ci parla di un martire mozarabico, Leovigildo, che proveniva da un monastero intitolato ai santi Giusto e Pastore, situato in Fraga, fra i monti di Cordova. La festa dei due martiri si celebra il 6 agosto.
Autore: Manuel Sotomayor
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