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Almazora, Spagna, 14 febbraio 1904 - Almazora, Spagna, 14 agosto 1936
Giovanni Agramunt Riera nacque ad Almazora, provincia di Castellón, il 14 febbraio 1907, da Giuseppe Agramunt e Antonia Riera e venne battezzato qualche giorno dopo. Ai primi di agosto del 1922 entrò nel noviziato degli Scolopi ed il 15 agosto 1923 emise i voti semplici. Dopo il periodo di formazione e la professione dei voti solenni il 15 febbraio 1928, fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1930. Insegnava ad Albacete e nel settembre 1935 venne trasferito al collegio di Castellón de la Plana. Per la gravità della situa¬zione tornò in casa dei genitori ad Almazora dove, il 7 agosto 1936, venne arrestato e la notte del 13 agosto condotto in una strada solitaria a 6 chilometri da Almazora e fucilato.
Martirologio Romano: Nella cittadina di Almazora vicino a Castellón de la Plana sulla costa spagnola, beato Giovanni Agramunt, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie e martire nella medesima persecuzione.
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Giovanni Agramunt Riera nacque ad Almazora, provincia di Castellón, il 14 febbraio 1907, da Giuseppe Agramunt e Antonia Riera e venne battezzato qualche giorno dopo. Era il più piccolo di quattro figli. Chierichetto e animatore liturgico attraverso la sua partecipazione alle cerimonie liturgiche ebbe il desiderio di farsi sacerdote.
Il suo parroco gli insegnò i primi elementi di latino.
Attraverso suo fratello Jose, nel 1920 entrò nella congregazione dei Chierici Regolari delle Scuole Pie, chiamati comunemente Scolopi, nel 1922 indossò l’abito religioso e fece il noviziato sotto la guida di padre Andrès Clement ed il 15 agosto 1923 emise i voti semplici, prendendo il nome di Giovanni dei Sacri Cuori.
Alla fine di ottobre dello stesso anno arrivò a Irache per completare i suoi studi filosofici e teologici.
Dopo il periodo di formazione e la professione dei voti solenni pronunciata il 15 febbraio 1928, è stato ordinato sacerdote il 28 dicembre 1930.
Fino al 1932 rimase a Gandia e poi fu assegnato come professore al collegio di Albacete.
Nel mese settembre 1935 è stato trasferito al collegio di Castellón de la Plana, quale prefetto agli studi e dove rimase fino al mese di luglio 1936.
Per la gravità della situazione, il 20 luglio tornò a casa dei genitori ad Almazora per condurre una vita nascosta visto che era molto conosciuto. Ma la situazione non era sicura.
Quando furono incendiate la chiesa parrocchiale di Castellón e quella del S. Cristo del Calvario, celebrò la messa nella cappella delle Sorelle della Consolazione, dove consumò tutte le ostie consacrate per evitarne la profanazione.
A Castellón venne denunciato al comitato rosso e al suo ritorno ad Almazora, il 7 agosto 1936, venne arrestato e portato nel carcere del paese, insieme a suo fratello Federico.
Sapendo qual che lo aspettava, si preparò con la preghiera e la confessione. Inoltre si offrì di ascoltare le confessioni dei vari prigionieri e incoraggiava tutti con queste parole: “Possono toglierci la vita, ma nient’altro”. A sua sorella e a sua madre che cercarono di farlo liberare disse che se quella era la volontà di Dio, sarebbe morto da martire, molto felice di morire come tale.
Nella notte del 13 agosto, venne prelevato con un sacerdote diocesano. Condotti in una strada solitaria a 6 chilometri da Almazora, furono entrambi fucilati. Sepolti sotto poca terra, il giorno dopo il Comitato ordinò che fossero irrorati di benzina e bruciati.
Alla fine della guerra le salme dei due sacerdoti furono individuate, riesumate e traslate al cimitero di Almazora.
Il processo sul martirio di padre Giovanni dei Sacri Cuori era stato aperto il giorno 8 gennaio 1956, mentre il decreto sugli scritti è stato emanato il 20 novembre 1981.
Fra i tanti martiri dei vari Ordini Religiosi, che il giorno 1 ottobre 1995 papa S. Giovanni Paolo II, ha beatificato tredici Religiosi Scolopi, tra cui padre Giovanni dei Sacri Cuori (Giovanni Agramunt Riera).
Autore: Mauro Bonato
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