Ignoto fino al sec. IX, le notizie esistenti, purtroppo viziate da un certo spirito campanilistico, sono del sec. XV, a cui risale la più antica copia del testo che ci riferisce l'invenzione e traslazione del suo corpo, avvenuta, pare, al tempo del re Lotario (840). Una notte il santo sarebbe apparso ad un contadino di Castro S. Geminiano ordinandogli di recarsi a Terni nella chiesa della Vergine e di ricercare il suo corpo sepolto a sinistra dell'ingresso. Il contadino dapprima trascurò l'ordine ricevuto, ma poiché il santo continuava nel suo comando si arrese; purtroppo le sue ricerche rimasero infruttuose. Poco dopo però, dovendosi seppellire un defunto nella stessa chiesa, si trovò occasionalmente il sepolcro di Anastasio Apertolo apparve il corpo rivestito di abiti pontificali preziosi. L'accaduto fu riferito al vescovo di Spoleto, che accorso sul posto e convinto dai miracoli operati dal santo, gli fece erigere un altare. Se la predetta relazione merita fede almeno per la sostanza del fatto, bisogna ammettere che Anastasio sia vissuto molto tempo prima dell'invenzione del suo corpo, se a Terni se ne era perduta ogni memoria. Il suo nome fu inserito nel Martirologio Romano nel 1518 e la commemorazione fissata al 1 7 agosto.
Autore: Agostino Amore
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