Della beata Filippa non esiste atto ufficiale che ne approvi il culto, che d’altra parte è antichissimo, sin dal secolo XIV. Della nobile famiglia dei Giudoni di Arezzo, fu monaca conversa, distinguendosi per una vita santa, piena di umiltà, purezza e grande volontà di mortificazione. Appartenne ad una Congregazione religiosa detta delle “Santuccie” dal nome della fondatrice beata Santuccia Terebotti, che era stata guidata ed ispirata dal beato Sperandio, ambedue cittadini di Gubbio, fra gli altri, nel secolo XIII furono fondati alcuni monasteri ad Arezzo e dintorni posti sotto la Regola di s. Benedetto. In seguito le “Santuccie” presero il nome di “Serve di Maria” e in uno di questi conventi in Arezzo dal titolo di S. Maria di Valverde, visse Filippa Guidoni, morendovi il 29 agosto di un anno imprecisato dei primi decenni del sec. XIV. Il corpo fu tumulato nel convento, nel 1520 fu trasferito insieme a tutta la comunità nel monastero dello Spirito Santo. In epoca più vicina a noi, il monastero fu tramutato in manicomio e le monache traslarono di nuovo il corpo nel convento attuale, dove ogni anno il 29 agosto lo espongono alla venerazione dei fedeli. Il nome Filippa / Filippo proviene dal greco Philippos che significa “amante dei cavalli”.
Autore: Antonio Borrelli
|