† 11 settembre 552
Martirologio Romano: A Parigi in Francia, transito di san Sacerdote, vescovo di Lione, che visse nell’amore e nel timore di Dio e morì in questa città, dove era giunto per un concilio.
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San Sacerdote è il ventisettesimo vescovo di Lione. Nella cronotassi ufficiale visse intorno alla metà del VI secolo e figura dopo Leonzio e prima di San Nicezio suo nipote e successore nel governo della diocesi.
Ci sono varie fonti che parlano di lui.
Il primo frammento su San Sacerdote è un a “Vita” a lui dedicata.
Egli apparteneva ad una famiglia patrizia del regno di Borgogna.
Dalla tradizione sappiamo che era stato sposato e che ebbe anche un figlio. In un specifico epitaffio si dice anche che fu sepolto nella tomba insieme al proprio figlio.
Il suo episcopato a livello temporale fu interamente sotto il regno di Childeberto, primo re dei Franchi che regnò a Lione tra il 534 e il 558.
Non partecipò al concilio di Orléans del 541, mentre presiedette il concilio che si tenne il 28 ottobre 540 nella stessa città. I 24 canoni di quel concilio trattarono vari argomenti tra cui la condanna di monofisismo e nestorianesimo; la limitazione dell'uso della scomunica; l’imposizione del consenso del padrone per l'ordinazione dello schiavo, la cura di prigionieri e dei lebbrosi. In quel consesso con uno specifico e dettagliato canone si ratificava anche la fondazione dell’ospizio eretto dal re a Lione.
Al suo episcopato risale la costruzione della chiesa di San Paolo e di quella di Sant’Eulalia, originariamente legata ad un monastero di monache che diventerà successivamente la chiesa di san Giorgio.
Sul finire del suo episcopato volle che si facessero degli importanti lavori al monastero di San Pietro.
Ci è rimasto un racconto dettagliato di San Gregorio di Tours sulla sua morte avvenuta a Parigi. San Sacerdote era nella capitale francese per partecipare al concilio convocato dal re dopo la deposizione del vescovo “Saffaracus” di Parigi.
San Gregorio, ci dice che il re nutrendo un particolare affetto per il vescovo Sacerdote, che si era ammalato a Parigi, lo visitò durante la sua malattia. In quell’incontro, il vescovo chiese dal re che al governo della diocesi di Lione fosse nominato quale suo successore il proprio nipote Nicezio.
Sacerdote morì all’età di 65 anni, l’11 settembre 552.
Il suo corpo fu trasportato a Lione e sepolto nella chiesa dei Santi Apostoli, una chiesa che nei secoli successivi, verrà intitolata San Nicezio.
Sulla sua tomba fiorirono numerosi miracoli.
Su San Sacerdote è rimasto un epitaffio, conosciuto per una trascrizione del 1308, scolpito sulla cripta di San Nicezio e ritrovato nel 1883.
La sua festa è stata fissata per il giorno 11 settembre.
Autore: Mauro Bonato
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